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Terremoto: “Perdere la vita in fabbrica………”. Dichiarazione di A. Mattioli, segreteria Cgil ER

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Il dolore, lo sconforto, la paura, il pensiero rivolto alle vittime, la voglia di reagire, sono i sentimenti che accomunano la gente dell’Emilia Romagna in questo momento. Ma c’è rabbia, tanta rabbia, pensando ai lavoratori morti nel turno di notte tra sabato e domenica nelle fabbriche del ferrarese.

Nessuno vuole speculare sull’evento imprevedibile e sulla morte, ma morire perchè le fabbriche non stanno in piedi non è sopportabile, è inaccettabile.

Adesso la magistratura farà il suo corso, ma la mancata sicurezza nel posto di lavoro non può essere derubricata come fatalità: su come vengono costruite le fabbriche e sul “meno costa, meglio è” bisogna fare chiarezza.

Da subito, in accordo con le istituzioni regionali e nazionali, insieme a Cisl e Uil, siamo intervenuti per sostenere le migliaia di lavoratori che hanno perso il lavoro, o rischiano di perderlo a causa di quello che è successo. Ma vogliamo lavorare in sicurezza: la nostra vita non può dipendere da un capannone costruito male.

(Antonio Mattioli, Responsabile Politiche Industriali – Segreteria Cgil Emilia Romagna)