Torna domenica prossima 27 Maggio l’appuntamento con “Il bell’abitare nel Ducato estense” a cura di Luca Silingardi. I luoghi di visita saranno raggiunti con pullman: ritrovo in Piazzale Risorgimento a Sassuolo alle ore 14.40 di domenica. Per coloro che desiderano salire sul pullman a Modena, è previsto un ritrovo, alle 14.20, nel piazzale della Motorizzazione Civile. La prenotazione è obbligatoria: maggiori informazioni, prenotazioni e costi (sia per la visita sia per la cena) Danira Guidetti Calabrese 0536 884 121 – 348 549 5475.
L’appuntamento di domenica 27 Maggio si focalizza su due visite:
Rocchetta Cionini a Montegibbio di Sassuolo
Non lontano dal Castello di Montegibbio, all’interno di un pittoresco parco, sorge la Rocchetta Cionini, costruita ex novo fra il 1891 e il 1897 su progetto dell’architetto modenese Fulgenzio Catullo Sezzi, per volere di Attilio Cionini, fratello dell’avvocato e storico Natale, dottore in medicina e chirurgia delle malattie mentali, studioso di letteratura, soprattutto latina, e di belle arti. La Rocchetta di Montegibbio,provvista di torrette e di bifore, sotto la suggestione del vicino maniero, è espressiva del gusto neomedievale che impronta tanti villini fin-de-siécle, secondo la moda borghese di “farsi il castello”: riflesso di quella cultura del revival che, in ambito emiliano, ebbe in Alfonso Rubbiani il suo più autorevole interprete nel “restauro”, ma anche nella creazione dei “falsi in stile”.
Tuttora appartenente agli eredi Cionini, nell’interno accoglie importanti espressioni d’arte legate alla committenza di Attilio Cionini, rispecchiandone gli interessi umanistici: come la bella volta del salone, con al centro un riquadro con un volo di putti, opera di Fermo Forti, fra i più rinomati autori della scuola carpigiana di decorazione; oppure anche un altro soffitto che, come si evince dai motti latini – certamente dettati da Cionini – attorno al riquadro al centro, rappresenta La Parsimonia che scaccia la Miseria, come suggerisce l’esortazione «VIVERE PARCE», dipinto attribuito da chi scrive a Evaristo Cappelli, fra i maggiori esponenti della pittura modenese del primo Novecento.
Villa Galliani Coccapani Manodori a Montale Rangone
Poche dimore possiedono i caratteri di sontuosa monumentalità riscontrantabili nella grandiosa villa che i marchesi Galliani Coccapani, proprietari di uno dei più bei palazzi di Modena sull’attuale corso Vittorio Emanuele, avevano a Montale.
Seppure di probabile impianto cinquecentesco, con simmetriche torrette frontali, è nel Settecento che questa dimora di villeggiaura assume i caratteri altamente scenografici che ora la connotano, anche grazie a una serie di simmetriche pertinenze di servizio che ne esaltano l’impatto visivo, configurandone l’impianto “a corte”, similmente a Villa Cavazza a Solara di Bomporto, detta “La Quadra”. L’aspetto attuale, tuttavia, si deve a un intervento di restyling operato nella seconda metà dell’Ottocento, al quale si deve la leggera inflessione neogotica assunta da alcuni elementi decorativi, visibile, ad esempio, nelle cornici delle finestre, che paiono riprendere il modello della bifora. Del complesso, passato per eredità materna al nobil uomo Guido Manodori, che nel 1926 aggiunse al proprio il cognome Galliani, e che dagli anni Sessanta del Novecento appartiene alla famiglia Rabino, fa parte una pittoresca cappella gentilizia, nella quale erano ubicate le sepolture di famiglia Galliani Coccapani.
Al termine della visita è previsto un momento musicale nel giardino della villa a cura della chitarrista e storica della musica Simona Boni e del violoncellista Antonio Braidi.
A conclusione della rassegna, alle ore 21, presso il Ristorante Salone dei Cocchieri, in Piazzale Della Rosa 19 a Sassuolo, Cena dei Fiori, a cura dello chef Lino Turrini, con pietanze a base di fiori e itinerario storico con immagini sul tema (€ 30,00 bevande incluse, con prenotazione a parte)