Questa risulta essere la prospettiva del Consorzio Terra del Mito – sostengono Luca Barbolini ed Emilio Zannoni della lista civica “Per Maranello” – dopo l’arrivo in Comune delle lettere di recesso da soci del Consorzio da parte delle strutture alberghiere di Maranello.
Il casus belli, che ha portato numerosi albergatori a lasciare il Consorzio Terra del Mito, strumento creato da Sindaco e Giunta per la promozione del territorio – evidenziano Barbolini e Zannoni – è prevalentemente legato all’introduzione della tassa di soggiorno nel territorio di Maranello.
Nelle lettere di recesso da soci – fanno osservare i due esponenti della lista civica – si legge che “il Comune ha proceduto in maniera non trasparente senza coinvolgere gli operatori alberghieri,non chiarendo lo scopo di utilizzo dei proventi, se non quello di coprire buchi di bilancio”.
Ma quello che gli albergatori di Maranello contestano maggiormente all’Amministrazione Comunale è che, con l’applicazione della tassa di soggiorno, non si è compreso la portata del danno che si arrecherà al comparto turistico; questa scelta di tassare la permanenza dei turisti – continuano Barbolini e Zannoni – non ha neppure tenuto conto che l’assessore regionale al turismo si è manifestato contrario alla tassa di soggiorno e che la riviera romagnola per il 2012 non applica questa imposta. Riteniamo – specificano Barbolini e Zannoni – che l’entrata di 50.000 euro derivante dall’applicazione della tassa di soggiorno poteva essere reperita cominciando a tagliare le tante voci di spesa inutili e gli sprechi purtroppo ancora presenti nel bilancio del Comune.
Secondo gli albergatori – si evidenzia nelle lettere di recesso dal consorzio – la tassa andrà a colpire soprattutto i lavoratori che soggiornano a Maranello e che costituiscono circa l’85% delle presenze, a fronte dei turisti che rappresentano solo il 15% del flusso complessivo.
La vicenda della tassa di soggiorno svela – puntualizzano Barbolini e Zannoni – la vera natura del Consorzio, ovvero quello di essere un contenitore vuoto, dove, piuttosto che creare le condizioni per la condivisione delle scelte tra i soci, Sindaco e Giunta continuano a calare le decisioni dall’alto; si chiama Consorzio, ma, in realtà, è sempre il Comune che, sotto altre vesti, controlla tutto e dove è impossibile essere protagonisti e condividere le strategie.
Maranello – concludono Barbolini e Zannoni – non ha bisogno di scelte elitarie, soprattutto in questo momento di crisi economica, ma piuttosto di politiche di sviluppo perseguibili con il contributo attivo di tutti gli operatori che lavorano sul territorio.