L’Istituto Nazionale di Geofisica continua a registrare scosse di terremoto, almeno una ventina dopo quella delle 9:00; tra queste ultime la più forte, di magnitudo 4.7 è avvenuta alle 10:27:23. Camposanto, Cavezzo, Medolla, Mirandola e San Felice ancora epicentro.
“Quest’ultima forte scossa non è legata direttamente a quella avvertita nei giorni scorsi in Emilia, ma nasce indubbiamente dalla stessa realtà dinamica della zona: sono conseguenze dello stato di tensione e di sforzo in cui si trova questa regione, determinata dalla dinamica dell’interno della Terra e della crosta terrestre che è in continua evoluzione e crea situazioni del genere”. E’ quanto spiega il sismologo Enzo Boschi, raggiunto dall’Adnkronos a Bologna.
“In genere, dopo una forte scossa, si registrano solo scosse di assestamento – premette Boschi – Ma in Italia è già successo che due scosse forti, più o meno della stessa entità, si siano registrate a distanza di pochi giorni, basti ricordare il terremoto in Umbria. E in Friuli si registrarono a distanza di pochi mesi. Quindi non si può escludere neanche questa volta, in Emilia. Il sistema libera energia: può farlo in un solo colpo, in più di uno oppure in piccole fasi successive”.
Quanto al terremoto avvertito stamane un pò in tutto il Centro-Nord, per Boschi “è normale che le scosse si avvertano anche in un raggio molto esteso, da Milano a Bolzano o a Firenze: questo non deve meravigliare. Ancora non siamo in grado di quantificare le scosse che si succederanno in quella zona. Penso che continueremo ancora, almeno per settimane, a osservare scosse successive, come spesso succede in questi casi. Quello che è di particolare interesse – sottolinea il sismologo – è che anche la scossa di oggi, di magnitudo 5.8, non abbia superato quota 6, a conferma di quanto abbiamo sempre pensato con un certo margine di confidenza e che cioè in queste zone si possono generare terremoti al massimo di magnitudo 6 ma non oltre”.