Al termine di una intensa attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile della Polizia di Stato e diretta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, dott.ssa Rita Pantani, sono stati raggiunti da un avviso di conclusione delle indagini preliminari, in cui si ipotizza il reato di estorsione, tre responsabili dell’Ufficio Commerciale di una cooperativa di trasporti reggiana: V.M. 58 anni, F.M. di 39 e V.B. di 57 anni.
I fatti si sarebbero verificati tra il 2004 ed il 2009. Vittima del reato P.V., titolare di una impresa che all’epoca faceva parte di una Associazione – la cui capogruppo era la cooperativa i cui responsabili commerciali sono finiti nei guai – aggiudicataria della gara di appalto indetta dalla ex Agac, ora Iren Emilia, per la raccolta e il trasporto di fanghi biologici prodotti da impianti di trattamento di acque reflue urbane e pulizia di letti di essiccamento di impianti di depurazione.
L’indagine, avviata a seguito della presentazione di una denuncia, ha portato alla luce indebite dazioni di denaro alla cooperativa capogruppo nelle persone dei tre indagati, dalla ditta partecipante nell’Associazione, sotto la minaccia di far decadere la sua partecipazione ai lavori.
Sino alla fine del 2004, infatti, le ditte associate fatturavano separatamente alla cooperativa capo-gruppo, che a sua volta fatturava complessivamente alla stazione appaltante (Agac), con una maggiorazione.
Secondo i risultati investigativi, quando all’inizio del 2005 Agac dispose che la fatturazione dei lavori fosse fatta direttamente dall’Associazione di imprese, baipassando la capogruppo, i tre avrebbero preteso dal titolare di una delle ditte associate, delle percentuali sui servizi svolti, oscillanti tra il 6 e l’8 per cento, che ottenevano giustificandole attraverso false fatturazioni.
Le fatture in questione, per un importo di oltre cinquantamila euro, risulterebbero essere state emesse dal 2005 alla metà del 2009.