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Filctem/Cgil: la responsabilità sociale della Florim


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Il Gruppo Ceramico Florim, azienda leader del settore piastrelle del distretto Sassolese e non solo, con stabilimenti anche a Mordano nel bolognese e negli USA e circa 1.300 dipendenti complessivi, ha pubblicato il proprio Bilancio di Sostenibilità, giunto alla 4^ edizione.

I dipendenti e i sindacati figurano tra gli stakeholder della Florim, la quale si assume l’impegno, nella relazione con questi attori, di garantire: pari opportunità, corretta remunerazione, crescita professionale, trasparenza e chiarezza nelle condizioni contrattuali, oltre a favorire il dialogo e la comunicazione interna.

La Filctem/Cgil coglie l’occasione di questa interessante iniziativa per portare il proprio contributo per far sì che gli impegni assunti da Florim non risultino semplici esercizi di immagine, per aiutare l’azienda a riflettere sul fatto che tutto il proprio gruppo dirigente non sia proprio in sintonia con quanto dichiarato all’interno del Bilancio sociale.

Quando si sceglie di adottare uno strumento come il bilancio sociale la coerenza sarebbe doverosa. Individuare le maestranze e le organizzazioni sindacali come interlocutori richiede comportamenti coerenti.

Questo infatti in Florim non succede. Anche se per i dipendenti dell’Azienda non è un segreto, è opportuno che sia reso noto che l’ufficio del personale è impegnato, ormai da mesi, a far sì che gli accordi sottoscritti con le organizzazioni sindacali non vengano applicati. Lo stesso ufficio interviene pesantemente nei confronti dei dipendenti che chiedono la tutela sindacale nel far rispettare tali accordi, perché ciò viene considerato incompatibile con le funzioni e i ruoli da loro ricoperti all’interno dell’impresa, soprattutto se impiegati.

Tali atteggiamenti mal si conciliano con l’impegno a garantire la corretta remunerazione, la trasparenza, la chiarezza contrattuale, così come la limitazione delle libertà individuali e collettive mal si concilia con i principi e valori che si rifanno al Codice Etico.

Il sindacato ha contribuito con ruolo e modalità collaborative all’individuazione degli ammortizzatori sociali utili ad accompagnare questi anni di importanti investimenti fatti dalla Florim che hanno determinato anche una pesante riorganizzazione aziendale.

L’utilizzo della Cigs è passata attraverso l’istituzione del fondo di solidarietà dei dirigenti, ma anche attraverso una gestione del calcolo delle buste paga pesantemente penalizzante. Molto ci sarebbe da disquisire sulla gestione del contratto di solidarietà in essere sull’area impiegatizia e questo sempre a causa dell’ufficio del personale che gestisce tali situazioni, secondo noi, in modo non corretto.

Che dire poi della particolare attenzione posta nei confronti dei lavoratori da parte dei responsabili produttivi: pressioni verbali e psicologiche che ledono la dignità delle persone, tutte problematiche riportate all’ufficio del personale e immediatamente tacciate come situazioni poco rilevanti.

La Filcetem/Cgil, pur apprezzando il bilancio di sostenibilità e responsabilità sociale, ritiene opportuno che sia necessario adottare da parte della Direzione aziendale comportamenti coerenti e non fermarsi all’apparenza.

Da questa difficile fase di crisi, se ne esce solo con investimenti importanti, riorganizzazioni, ma anche valorizzando le maestranze e rispettandole. Fermarsi alla prima parte non è sufficiente.

(Manuela Gozzi, segretario sindacato ceramisti Filctem/Cgil Modena)