Temperature ben più sopportabili da mercoledì 4 luglio a Modena ed in genere in Emilia: in particolare a Modena i valori massimi sono scesi in città a 32.5°C presso la stazione storica dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia di Piazza Roma, struttura di riferimento meteoclimatico del capoluogo fin dal 1860. Al Campus di Ingegneria, in periferia, invece, la colonnina si è arrestata a 33.6°C.
Valori, dunque, decisamente migliori rispetto al picco di 37-38°C di domenica 1 ed in parte di lunedì 2 luglio, anche grazie alla bassa umidità ed alla leggera ventilazione della giornata. “Ma se è vero che essendo estate è lecito attendersi del caldo, – fa sapere il metereologo Luca Lombroso – siamo pur tuttavia in presenza di temperature di almeno 2-3 gradi sopra le medie stagionali”. Questo è dovuto al fato che l’anticiclone africano si è infatti ritirato solo parzialmente, ma restano sempre confinate a nord del Po o sulle Alpi le tanto attese e necessarie piogge.
E a proposito di piogge, concluso il mese di giugno che è stato archiviato come secondo più caldo a Modena e terzo più caldo in Italia degli ultimi due secoli, si aggiunge un’altra anomalia, quella pluviometrica o, tradotta, la “siccità meteorologica”: in tutto il mese il pluviometro posto sul torrione orientale del Palazzo ducale di Modena, dove ha sede l’Osservatorio Geofisico universitario, ha raccolto soli 4.5 mm di pioggia e quello del Campus di Ingegneria ancora meno, 3.6 mm. “Spulciando gli affascinanti registri cartacei o i più moderni e comodi database – precisa Luca Lombroso – dobbiamo risalire al 1935 per trovare un mese di giugno più secco di quello appena concluso. L’ultima vera pioggia in città risale al 20 maggio scorso, quando caddero 19.8 mm”. Più emblematico ancora per rappresentare il fenomeno della “siccità” è il dato degli ultimi 12 mesi, che sono stati – a detta degli esperti modenesi – i più secchi di sempre, poiché da luglio 2011 a giugno 2012 sono caduti soli 306 mm di pioggia, la metà del valore medio climatico.
E vere piogge per il momento non se ne vedono all’orizzonte! Sebbene l’anticiclone delle Azzorre resti ritirato sull’Atlantico ed esteso in modo inconsueto a nord, le perturbazioni non riescono ad entrare nel Mediterraneo. “Le nostre zone dell’Emilia – afferma Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – resteranno infatti al margine fra l’anticiclone africano e le perturbazioni attive solo verso le Alpi. Non trovandoci pienamente dentro alla bolla africana avremo temperature per alcuni giorni più sopportabili, stabili sui valori attuali, di 32-34°C”. Nella giornata di venerdì 6 luglio qualche temporale potrebbe tentare di sconfinare in Emilia. In ogni caso si tratterà di fenomeni episodici e locali, non certo risolutivi della siccità, che comunque daranno sicuri benefici sul piano termico con una possibile modesta flessione delle temperature. Quanto all’anticiclone dall’Africa, tenterà in modo graduale di espandersi di nuovo anche al nord, ma sembra che il nostro territorio non ne sia coinvolto. “Le temperature – conclude Luca Lombroso – aumenteranno in particolare verso mercoledì 11 luglio, ma in base ai dati disponibili a oggi non si dovrebbero raggiungere i valori bollenti dei giorni scorsi, fermando a soli, si fa per dire, 34-36°C. Non lamentiamoci, perché in tempi di global warming sono quasi temperature… fresche!”.