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Rotary Club Reggio Emilia: Incontro su economia e finanza con alcune eccellenze reggiane

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Lo aveva anticipato nella relazione di insediamento, e così è stato. Il primo degli incontri organizzati da Fabio Storchi, nuovo presidente del Rotary Club Reggio Emilia, è stato con alcune delle eccellenze del mondo economico, imprenditoriale, culturale e finanziario locale.

Questa settimana Leonello Guidetti, direttore di Divisione di Banca Popolare di Verona San Geminiano e San Prospero che ha ospitato la serata, Giorgia Iasoni, presidente regionale dei Giovani di Confindustria, Riccardo Ferretti, professore di Intermediari finanziari dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e Camillo Galaverni, noto commercialista reggiano, coordinati dal presidente Fabio Storchi, si sono confrontati sulle cause delle grave crisi economica e finanziaria che dal 2007 ad oggi ha inciso profondamente sul tessuto sociale ed imprenditoriale di molti Stati, dell’Italia e naturalmente anche del nostro territorio.

Lucida, completa ed articolata l’introduzione del dr. Guidetti che individua tra le cause scatenanti della crisi “il declino dell’economia reale a causa di cui molti paesi sono caduti nel circolo vizioso del debito, innescando una gravissima recessione. Questa crisi finanziaria ed economica – ha proseguito il direttore Guidetti – ha colpito duramente anche le banche e, a ricaduta, si è estesa sul tessuto sociale e imprenditoriale del nostro territorio, andando a incidere negativamente anche sulle famiglie”.

“Quali sono allora le misure e le azioni – chiede la presidente dei Giovani di Confindustria Iasoni – per aiutare e sostenere le nostre imprese, molte delle quali si trovano in situazioni di elevata sofferenza per la difficoltà di accesso la credito e per una mancanza di regole certe in grado di favorire la pianificazione?”.

“La territorialità del nostro istituto – oggi la quarta banca popolare cooperativa a livello nazionale con oltre 50 sportelli sulla provincia reggiana – la capacità di sviluppare convenzioni con le diverse associazioni imprenditoriali, la costante presenza di autorevoli esponenti del mondo economico reggiano nei nostri organi dirigenti, e soprattutto un dialogo aperto, basato sulla fiducia reciproca con gli imprenditori per cercare di essere loro di aiuto nel migliore dei modi, sono le azioni che il nostro Gruppo ha scelto di perseguire”.

“Ma oltre a problemi di redditività, liquidità e patrimonio, oggi le banche hanno anche un problema di reputazione – aggiunge il professor Ferretti – scesa ai minimi storici, soprattutto dopo le “gesta” di alcuni grandi manager del mondo della finanza”.

Perentoria la risposta del dr. Guidetti che individua un’unica soluzione: “Solo con l’applicazione di una regolamentazione più chiara e stringente sarà possibile governare in modo coerente il mercato. Regolamentazione iniziata con l’obbligo imposto dall’Autorità Bancaria Europea di aumentare il patrimonio bancario dal 7% al 9% per garantire una maggior soglia di sicurezza, ma che comunque non è ancora sufficiente per tutelare efficacemente il settore”.

E alla sollecitazione del dr. Camillo Galaverni sull’andamento altalenante del titolo bancario quotato in Borsa, Guidetti risponde: “la situazione del titolo riflette le negatività e le difficoltà generali dei mercati, ma il nostro Istituto è forte di oltre 2000 sportelli su tutto il territorio nazionale che producono un utile reale, e questa è la nostra più importante garanzia per il futuro”.

Il presidente Storchi, a chiusura dell’incontro, ha ringraziato i relatori che hanno esposto con competenza le problematiche a cui i settori di appartenenza sono sottoposti, sollecitando risposte e soluzioni da parte di uno degli Istituti bancari più significativi del nostro territorio. “Per troppi anni la nostra economia è cresciuta sul debito con il rischio, poi verificatosi, di perdere percentuali considerevoli di patrimonio a causa dello scoppio delle tristemente famose “bolle finanziarie”. Oggi le imprese, gli enti e le associazioni – ha concluso il presidente Storchi – devono tornare all’economia reale per ricostruire un vero percorso di crescita, l’unica che può far uscire il nostro paese e l’Europa dalla crisi”.