Sabato 14 luglio si torna a Reggio Emilia, in Piazza Prampolini con lo straordinario concerto “VOLA VOLA VOLA” Canti popolari e canzoni di Ambrogio Sparagna, L’Orchestra Popolare Italiana e la partecipazione straordinaria di Francesco de Gregori.
Inserito in Restate, rassegna estiva del Comune di Reggio Emilia, il concerto avrà inizio alle 21.30 con ingresso libero.
Il lavoro di Ambrogio Sparagna si colloca da sempre in maniera viva ed attuale all’interno del grande patrimonio della nostra musica tradizionale, unendo al rigore della ricerca sul campo la freschezza e la musicalità dell’Orchestra Popolare Italiana. Guidato dagli innumerevoli organetti del suo fondatore e direttore, questo ensemble di giovani musicisti – zampogna, ghironda, ciaramella, viola e violino a tromba, scacciapensieri e percussioni di ogni tipo – ripropone e rivisita in una continua festa sonora, suoni e ritmi che da sempre appartengono alla cultura popolare. In questo contesto non deve stupire la partecipazione straordinaria di Francesco De Gregori che proporrà alcune delle sue canzoni più belle e meno conosciute. Infatti, il sodalizio artistico di De Gregori con Ambrogio Sparagna non è una novità. I due si sono frequentati assiduamente e hanno collaborato in ripetute occasioni, da quando De Gregori chiamò l’estroverso musicista, circa quindici anni fa, a suonare gli organetti in un suo concerto.
Sparagna è un collezionista e un grande conoscitore di organetti, e di tutta la tradizione musicale popolare che lo strumento in qualche modo ricorda e simboleggia. Da tempo è la figura di maggior spicco, in Italia, della rivisitazione colta del grande patrimonio musicale popolare, e con la sua Orchestra Popolare Italiana, che vive nell’ambito delle attività dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, percorre l’Italia in intense tournée, che suscitano l’entusiastico favore di un larghissimo pubblico.
L’operazione ora compiuta, insieme al cantautore romano, consiste nell’adattare alcune canzoni del suo repertorio alle sonorità e ai ritmi della tradizione etnica italiana, che, per ispirazione e struttura, ne sono spesso assai lontani. Non abbastanza, però, per non farle riandare alle più lontane origini della sua produzione, che, si ricorderà, affondano nel territorio del cantautorato folk degli anni settanta, tempo, peraltro, in cui De Gregori avviò un’esperienza di confronto e di collaborazione con vari colleghi (da Venditti, a Lucio Dalla, a Giovanna Marini in tempi molto recenti) che non si è ancora esaurita e che trova anzi nell’esperienza di oggi con Ambrogio Sparagna uno dei suoi esiti più importanti e interessanti.
Così, la distanza fra gli universi dei due artisti risulta tutt’altro che insormontabile. E il lavoro di conversione di varie canzoni ai suoni antichi e insoliti di Sparagna, e della sua orchestra, fra mandole, tamburelli, zampogne, ghironde e ciaramelle sembra essere stato condotto con facilità e scioltezza.
Secondo le previsioni, dovrebbero essere canzoni come “San Lorenzo”, “Terra e acqua” o la stessa “Vola vola”, per citarne alcune, a dimostrarlo, ma i concerti che i due musicisti hanno già tenuto lasciano prevedere anche momenti più insoliti, come un duetto fra i due e una lettura dantesca al ritmo della pizzica.