Nell’assemblea nazionale del Pd, sabato scorso a Roma, è scoppiata la rissa quando si è affrontato il tema delle unioni omosessuali. Alla riunione, si è parlato di diritti da attribuire alle coppie gay e per nulla di doveri. Nell’infuocata assemblea, alcuni esponenti del Pd, dichiaratamente omosessuali, hanno presentato un ordine del giorno contenente esplicite aperture alle nozze gay. Obiettivo dei democratici: racimolare qualche voto in più alle prossime elezioni politiche.
In Regione Emilia-Romagna, l’Italia dei Valori, partito organico alla maggioranza di sinistra, ha presentato un progetto di legge per regolarizzare le unioni omosessuali “Disciplina del patto civile di solidarietà” (PACS), proposta nella quale si afferma che i “concetti di famiglia e di matrimonio non si possono ritenere ‘cristalizzati’ con riferimento all’epoca in cui la Costituzione entrò in vigore, perché sono dotati della duttilità propria dei principi costituzionali e, quindi, vanno interpretati…” Per la sinistra la famiglia, istituto che da sempre regge la nostra società, sarebbe dunque duttile ed interpretabile, per noi al contrario, la famiglia non è né duttile né interpretabile, ma conserva quel ruolo primario che le è stato affidato dalla legge naturale. Un concetto che è alla base della società, ma, a quanto pare, non ancora acquisito dai vertici nazionali e regionali del Pd, che cercano di scardinare in tutti i modi quello che resta di buono nella nostra società, quello che per noi non può essere negoziabile, come la vita e la famiglia. Ad esempio, in Emilia-Romagna, con l’introduzione dei nuovi i ticket sulla sanità, a rimetterci sono state le famiglie, in particolare quelle numerose.
La Costituzione all’articolo 29 afferma che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”. Negli ultimi decenni le famiglie italiane si sentono sempre meno tutelate dalle istituzioni, si sentono abbandonate e, inevitabilmente, generano meno figli.
Sempre meno fondi pubblici destinati alle famiglie, la sinistra vorrebbe ridurre ulteriormente gli stanziamenti rivolti a questo fondamentale istituto per convogliarli su altri tipi di unioni, non possiamo tollerare oltre questa lapidazione della famiglia. La famiglia deve avere un ruolo di primo piano, anche nelle scelte della politica.
Ho deciso, pertanto, di presentare, assieme ai colleghi, un progetto di legge, rivolto alle Camere, a tutela e promozione della famiglia. E’ nostro obiettivo favorire interventi a difesa della famiglia, affinché si possano rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il suo pieno sviluppo e la sua funzionalità sociale, garantendo i diritti di ogni persona, sia essa uomo, donna, bambino, secondo criteri di uguaglianza e pari dignità sociale.
Per la sinistra esistono tanti tipi di famiglia, per noi la famiglia è una e una soltanto: quella formata dall’unione tra un uomo e una donna, quale nucleo fondante della società e soggetto politicamente rilevante.
(Fabio Filippi)