La scure della spending review si abbatte anche sul mondo del Terzo Settore. A farne le spese l’Osservatorio Nazionale dell’Associazionismo e tanti tavoli di confronto e concertazione tra Governo e mondo dell’associazionismo. A livello nazionale il Forum del Terzo Settore ha annunciato che si ritirerà da tutti i luoghi di partecipazione nazionali e non prenderà parte alla VI Conferenza Nazionale del Volontariato perché è se questa è la considerazione che ha il Governo per il volontariato e l’associazionismo il dialogo diventa inutile.
“Come Arci di Modena” spiega Greta Barbolini, presidente di Arci Modena “siamo molto preoccupati perché la spending review viene usata per ridurre gli spazi di confronto tra società civile e istituzioni. Si tratta di luoghi dove non ci sono gettoni di presenza, quindi chiuderli significa ottenere un esiguo risparmio a fronte di una perdita eclatante dal punto di vista della democrazia. Chiudere questi spazi è una decisione sbagliata in un momento in cui l’associazionismo gioca un ruolo fondamentale nel rafforzare la coesione sociale. In più, nel decreto sono presenti anche alcuni articoli che toglieranno agli enti locali la possibilità di utilizzare il sistema della sussidiarietà per alcune attività di carattere sociale o ambientale. Ad esempio, potrebbero essere in pericolo le convenzioni per la manutenzione del verde con le associazioni di quartiere, quelle per i trasporti sociali o servizi simili. Se la motivazione alla base è la violazione del principio di concorrenza che vige a livello europeo, si corre il rischio di sottovalutare pericolosamente da parte del Governo l’enorme capitale rappresentato dall’associazionismo, dal volontariato in Italia.
Cosa succederà ad un territorio come quello di Modena dove un cittadino su due è impegnato nel volontariato se non ci sarà più possibilità di un dialogo con le istituzioni?
Chi darà risposte ai cittadini e ai loro bisogni se parallelamente ai tagli dei fondi per gli enti locali per cui i Sindaci sono scesi in piazza si arriverà davvero ad impedire la collaborazione tra pubblico e privato sociale?
Si corre davvero il rischio che queste scelte le paghino di nuovo ancora e soltanto i cittadini. Noi battiamo un colpo, ma ci chiediamo: ‘c’è qualcuno là fuori’ ? ”