È nota anche come Golfo-Mosca ed entrerà in vigore a partire da sabato 28 luglio 2012, con una validità temporale di dieci anni: è la legge 120/2011 formulata per garantire le parità di genere nei Cda delle società quotate e partecipate per rimuovere gli ostacoli che sinora hanno limitato l’accesso delle donne a ruoli di comando. Tra le aziende modenesi a cui si applicherebbe la norma ci sono Hera (che al momento ha solo due donne in un Cda di 18 membri), SETA (che ha un consiglio d’amministrazione di 5 componenti, tutto al maschile), la Banca popolare dell’Emilia-Romagna, il gruppo ceramiche Ricchetti, la Panariagroup di Finale Emilia e la Marr del gruppo Cremonini.
La Legge sulle quote rosa prevede che, nelle società quotate e a controllo pubblico, gli organi di amministrazione e controllo vengano rinnovati riservando dapprima una quota pari a un quinto dei propri membri del genere meno rappresentato, mentre dal 2015 questa proporzione dovrà aumentare ad un terzo. Il mancato rispetto delle quote di genere nei Cda prevede prima sanzioni di tipo erariale (da 100.000 a 1.000.000 di euro) emanate dalla Consob, e poi la decadenza dell’organismo. Nel 2022 questa legge esaurirà la sua efficacia: l’idea è che, in dieci anni, non si registri più il bisogno di una legge antidiscriminatoria, ma che gli incarichi siano assegnati esclusivamente secondo criteri meritocratici. «La Legge Golfo-Mosca è un primo passo verso l’obiettivo di rimuovere gli ostacoli che, finora, hanno limitato l’accesso delle donne ai ruoli di comando nel mondo economico nazionale» ha affermato Caterina Liotti, coordinatrice delle donne del Pd modenese e presidente del Consiglio Comunale. «Le donne rappresentano solo un 5% dei nominati nei Consigli d’amministrazione. La sua applicazione è un traguardo che garantisce alle donne una partecipazione concreta, fatta di responsabilità dirette, alle scelte necessarie per uscire dall’emergenza economica e sociale in cui si trova il Paese». La stima è che, in questo modo, possano confluire, nei prossimi dieci anni, circa diecimila donne in ruoli di rilievo. Diverse aziende modenesi sarebbero coinvolte dall’applicazione di questa legge (ad esempio Hera – che al momento ha solo due donne in un Cda di 18 membri -, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il gruppo ceramiche Ricchetti, la Panariagroup di Finale Emilia e la Marr del gruppo Cremonini). Sarà quindi opportuno tener conto anche dei nuovi vincoli nelle nomine nei ruoli strategici a partire da queste settimane di metà estate. «Questa legge rappresenta un’opportunità di crescita per il Paese – ha concluso Liotti – che potrà giovarsi dei diversi punti di vista, delle priorità e delle soluzioni delle donne ai tanti problemi economici e sociali della nostra società. Ne monitoreremo l’applicazione nella nostra realtà locale».