Il campo di accoglienza di Rolo è stato chiuso. Lo scorso fine-settimana il Centro di coordinamento provinciale ha infatti trovato una sistemazione anche per gli ultimi 27 sfollati (cinque nuclei familiari tutti di origine pachistana) che erano ancora ospitati nel campo: 24 sono stati alloggiati in cinque appartamenti (4 a Rolo e 1 a Correggio) reperiti attraverso il Comune e Acer, gli altri 3 in un albergo convenzionato di Rolo.
“E’ un altro importante risultato raggiunto che conferma l’efficienza con la quale il sistema reggiano di Protezione civile ha fronteggiato anche questa drammatica emergenza – afferma la presidente della Provincia di Reggio Emilia, Sonia Masini – Fondamentale è stata la collaborazione con le istituzioni locali, a partire dal Comune di Rolo, e con il centro di coordinamento attivato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile. Ma importantissimo è stato soprattutto il meraviglioso lavoro assicurato in questi due mesi dalle varie organizzazioni del Centro di coordinamento provinciale del volontariato che si sono alternate nel campo di Rolo e dai giovani del Pd, che hanno gestito la mensa”.
Nella nostra provincia resta dunque operativo il solo campo di accoglienza di Reggiolo, che attualmente ospita 164 sfollati e vede impegnati 16 volontari del Coordinamento provinciale (altre 2 sono operativi al campo di San Felice sul Panaro), mentre a due mesi da quel terribile 29 maggio si è in pratica dimezzato il numero delle persone assistite dal Servizio nazionale della Protezione civile: in Emilia-Romagna sono 7.969, di cui 5.621 ospitate nei campi tenda, 291 nelle strutture al coperto e 2.057 in strutture alberghiere (nel Veneto risultano assistite, in albergo, solamente 2 persone, mentre venerdì scorso – con la dismissione del campo di Moglia – si è chiusa l’ultima area di accoglienza allestita in Lombardia).
“Ora il nostro lavoro sarà incentrato per chiudere il prima possibile anche il campo di Reggiolo, supportando anche in questo caso il Comune nel reperimento di alloggi e sistemazioni adeguate per queste 164 persone, ma soprattutto nella ricostruzione”, continua la presidente Masini che, proprio questa mattina, ha incontrato i sindaci per fare il punto della situazione. “Molti cantieri sono già partiti, a partire da quelli nelle scuole e nelle palestre per assicurare una regolare partenza del nuovo anno scolastico, e speriamo di ottenere al più presto ordinanze, indirizzi e finanziamenti precisi per consentire un rapido ripristino delle abitazioni private, delle attività produttive e agricole, del patrimonio artistico e religioso”, conclude la presidente.
La decisione di chiudere il campo di accoglienza di Rolo è stata presa dal Centro di coordinamento provinciale d’intesa con il Comune, la Dicomac (Direzione di comando e controllo) nazionale e l’Agenzia regionale di protezione civile. “Sono state smontate tutte le tende pneumatiche e a scopo precauzionale abbiamo mantenuto la struttura minima del campo, ovvero la cucina, la tensostruttura fissa e il capannone-mensa”, spiega la responsabile della Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, Federica Manenti, responsabile del Centro di coordinamento provinciale (Ccp) che da ieri, terminati i 60 giorni della fase di emergenza, è tornato a essere Centro unificato provinciale (Cup).
“In questi due mesi di attività – continua Federica Manenti – il Ccp ha tra l’altro gestito 1.673 domande di contributi per autonoma sistemazione e 7.772 richieste di sopralluogo, 2.330 delle quali hanno comportato una valutazione di agibilità mirata attraverso la scheda Aedes (agibilità e danno nell’emergenza sismica)”. Il maggior numero di sopralluoghi ha riguardato i comuni di Reggiolo (1.329), Reggio Emilia (1.050), Correggio (759), Rolo (732) e Luzzara (680).