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Da domani il bando di gara per la Casa Residenza per anziani di Casalgrande

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Domani sulla Gazzetta ufficiale e sul sito del Comune nella sezione Gare, sarà pubblicato il bando di gara relativo all’affidamento in concessione del servizio di gestione della Casa Residenza per anziani di Casalgrande alto, previo completamento della struttura stessa. Essa dovrà contenere almeno 50 posti, di cui 10 destinati a NSD (Nucleo Speciale Demenze); e almeno 3 alloggi con servizi destinati ad almeno 4 persone.

Si tratta di una procedura aperta, e il termine per la presentazione dell’offerta è il 22 ottobre 2012. La durata della concessione, da un minimo di venti a un massimo di trentacinque anni, sarà oggetto di offerta in gara.

Per i lavori di completamento e arredi è stimato un investimento di 4 milioni e 690mila euro, mentre la gestione, calcolata sulla durata minima dei vent’anni, ha un valore di circa 40 milioni di euro.

La partecipazione dell’ente pubblico consiste in 373.000 euro IVA inclusa, messi a disposizione a fondo perduto dalla Regione Emilia-Romagna, mentre il Comune stanzierà un contributo di 100mila euro per ogni anno di gestione: cifra, quest’ultima, migliorabile in sede di gara.

Per il sindaco Andrea Rossi: «Saluto con favore la pubblicazione del bando, poiché questa operazione rappresenta il più importante investimento per la nostra comunità. Essa ci consentirà di vedere sorgere la struttura a Casalgrande alto, in un area a vocazione residenziale dove vi è un collegamento ciclopedonale, connettendosi così al sistema di tutta la comunità, dove sorgerà anche un’area a finalità ricreative e sociali. Una combinazione che consentirà di migliorare la qualità dell’offerta di servizi e, in sintonia con le strutture già esistenti per la terza età e la disabilità come la Mattioli Garavini, di costituire un vero e proprio polo dei servizi socio-sanitari in una logica delle politiche socio-sanitarie integrate, a livello di distretto.

Inoltre, lo strumento dell’accordo urbanistico (legge regionale 20/2000), consente di realizzare degli interventi all’insegna della trasparenza, senza produrre aumento del carico urbanistico, poiché la capacità edificatoria è stata determinata riducendo altre capacità in altre zone nel quadro di un accordo urbanistico compensativo».