La soddisfazione per aver chiuso un bilancio in utile è durata solo un anno, l’ultimo della gestione ATCM. All’epoca avevo espresso alcuni dubbi su quel risultato, ottenuto non tanto per maggiore efficienza visti i tagli delle corse, ma per lo più conseguenza dell’aumento dei passeggeri a causa della crisi economica.
Avevo espresso dubbi anche in occasione della creazione di Seta, la nuova società che da inizio 2012 gestisce il trasporto pubblico locale nelle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza. I primi dati annunciati in questi giorni confermano purtroppo le previsioni e dopo una brevissima parentesi i conti tornano in rosso. Pare il gioco dell’oca: si ritorna al VIA con penalizzazione, ma a pagare sono sempre i cittadini, gli utenti che subiscono le decisioni dei vertici aziendali, i veri responsabili che riescono invece a trovare giustificazioni e a sottrarsi al confronto anche grazie all’aiuto degli amministratori locali. In particolare mi riferisco a Sabattini e Pighi, rispettivamente Presidente della Provincia e Sindaco di Modena, che obbedienti al divieto esposto sui mezzi di trasporto preferiscono non disturbare il conducente.
Al contrario nell’ambito delle loro funzioni dovrebbero in primo luogo tutelare l’investimento pubblico e gli interessi dei cittadini, informando i rispettivi Consigli e promuovendo il dibattito politico.
A questo proposito ricordo e sottolineo che nel 2011, contestualmente all’approvazione dell’atto di fusione in Seta, il Consiglio provinciale di Modena e il Consiglio comunale di Modena hanno approvato due ordini del giorno che impegnano le rispettive Giunte a “riferire in sede di competente commissione consiliare dello stato di attuazione del piano industriale nel giugno 2012”.
Nulla di tutto questo: a fronte di impegni non rispettati ci sono solo aridi comunicati di circostanza. Troppo poco per chi parla spesso di senso di responsabilità e rispetto delle Istituzioni.
(Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena)