Venti cantieri già avviati, altri 9 in attesa di partire, ulteriori verifiche tecniche in corso su alcuni edifici più o meno gravemente danneggiati dal terremoto. E’ concentrata sul ripristino dell’agibilità e della sicurezza antisismica degli edifici scolastici superiori l’attività del settore Lavori pubblici della Provincia di Modena. I cantieri non si limitano alla sola area del cratere, ma comprendono l’intero territorio provinciale, con la sola eccezione dell’area appenninica.
«Uno sforzo enorme e una lotta contro il tempo – commenta il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini – per consentire il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico». «Nella stragrande maggioranza dei casi, salvo imprevisti, dovremmo riuscire a chiudere i cantieri entro la metà di settembre – aggiunge l’assessore provinciale ai Lavori pubblici Egidio Pagani – In alcuni casi, quali ad esempio gli istituti carpigiani, si procederà per stralci di agibilità, per concludere definitivamente intorno alla metà di ottobre. E’ un programma impegnativo – aggiunge l’assessore – reso possibile dall’impegno della nostra struttura tecnica e dalla disponibilità delle imprese che abbiamo invitato a lavorare attraverso la procedura dell’affidamento diretto, resa possibile dal codice degli appalti in particolari condizioni di urgenza. Proprio il fattore tempo – sottolinea Pagani – è stato determinante. I cantieri avranno la durata di 30-40 giorni consecutivi e naturali, il che significa lavorare anche il sabato e la domenica. Le aziende che abbiamo invitato, comprese nell’elenco storico dei fornitori di fiducia o indicate dalle centrali cooperative e dai consorzi, sono tutte del territorio e hanno responsabilmente accettato le condizioni di assoluta urgenza che abbiamo posto. Quelle che non erano in grado di rispettarle si sono ritirate».
Nessun cantiere, al momento, è partito a Mirandola e Finale, dove gli istituti superiori di competenza della Provincia – Iti Galilei, Iti Luosi, licei Pico e Morandi e Iti Calvi – hanno riportato lesioni talmente gravi da richiedere l’adozione di soluzioni temporanee. Sono stati invece avviati nei giorni scorsi numerosi cantieri in edifici scolastici superiori e per altri i lavori potranno partire non appena arriverà il parere di congruità dalla Regione Emilia Romagna.
«Eccezion fatta per le scuole di Mirandola e Finale, dove non era possibile fare altrimenti, e a Castelfranco dove c’era un problema di agibilità di alcune aule, siamo riusciti ad evitare il ricorso a moduli e prefabbricati – spiega Elena Malaguti, assessore provinciale all’Istruzione – come nel caso del Venturi di Modena, il cui edificio principale di via dei Servi è totalmente inagibile. Siamo infatti riusciti a reperire un numero consistente di aule in affitto per accogliere gli studenti delle scuole in sofferenza. In questo modo i disagi per gli studenti e il personale delle scuole stesse saranno contenuti. Certo, vista la complessità e il numero elevato degli interventi qualche ritardo è pur sempre possibile, ma a tutti chiediamo – aggiunge l’assessore – di considerare le condizioni del tutto eccezionali nelle quali ci siamo trovati ad operare».
Il costo complessivo del ripristino supera i 30 milioni di euro, una parte dei quali – gli istituti di Mirandola, Finale e Carpi e il Barozzi di Modena – saranno rimborsati dalla Regione Emilia Romagna. Gli altri interventi nei comuni al di fuori del cratere saranno a carico della Provincia, che proprio per far fronte a questo impegno straordinario ha riorientato il proprio bilancio, concentrando tutti gli investimenti sull’edilizia scolastica. Altre risorse saranno necessarie per i lavori di ripristino delle palestre, tuttora in corso di valutazione. «La cifra raccolta attraverso il conto corrente di solidarietà attivato il 20 maggio scorso dalla Provincia – conclude il presidente Sabattini – sarà interamente utilizzata per progetti di edilizia scolastica sul polo di Finale Emilia».
Il conto corrente, attivo presso la filiale Unicredit di piazza Grande a Modena, è intestato a “Provincia di Modena – interventi di solidarietà”, codice Iban IT 52 M 02008 12930 000003398693 (per i versamenti dall’estero occorre far precedere l’Iban dal codice Swift UNCRITMM) e ha raccolto fino ad oggi circa 500 mila euro.
I LAVORI GIÀ AVVIATI SUL TERRITORIO PROVINCIALE E NON SOLO NEL CRATERE
Dalle sedi dell’istituto Spallanzani di Castelfranco e Vignola al Levi di Vignola alle scuole di Sassuolo – don Magnani, Volta, Morante e Baggi – per arrivare a quelle di Modena: Cattaneo, Guarini, Iti Ipsia Corni, polo Corni-Selmi, Fermi, Muratori e Tassoni. Sono le scuole superiori di competenza della Provincia di Modena nelle quali sono stati aperti nei giorni scorsi altrettanti cantieri per riparare i danni provocati dalle scosse di terremoto. Lavori mediamente della durata contrattuale di 30 giorni, destinati a concludersi entro il 30 agosto ad eccezione di Guarini e Fermi per i quali serviranno 10 giorni in più.
Avviati anche i cantieri all’Ipsia Ferrari di Maranello, al Formiggini di Sassuolo e alla sede del Venturi di via Belle Arti, con conclusione dei lavori entro la prima settimana di settembre, mentre ci vorrà ancora qualche giorno prima di poter partire con gli interventi sull’Itc Barozzi – che non comprometteranno comunque l’avvio regolare dell’anno scolastico – e la sede provvisoria del Venturi di via Sgarzeria. Per quest’ultimo intervento, necessario per adattare una struttura presa in affitto in alternativa alla sede storica di via dei Servi resa inagibile dal terremoto, il progetto è in corso di ultimazione, sono già state individuate le imprese che concorreranno alla procedura negoziata per l’affidamento dei lavori. La previsione è di completare i tre piani delle aule entro il 17 settembre e, nei successivi 30 giorni completare i laboratori del terzo piano.
Pronti a partire anche i cantieri nelle scuole di Carpi – Vallauri, Meucci, Da Vinci e Fanti – per i quali la Regione Emilia Romagna sta ultimando i pareri di congruità. Le scuole apriranno regolarmente a metà di settembre negli spazi agibili a disposizione, e le parti oggetto di ripristino saranno progressivamente riconsegnate all’attività didattica.
GALILEI DA DEMOLIRE, PER ALCUNI EDIFICI LE VALUTAZIONI ANCORA IN CORSO
Dovrà essere in buona parte demolito l’edificio che ospitava l’Iti Galilei di Mirandola, gravemente danneggiato dalle scosse di terremoto. Soltanto una porzione, quella delle officine, potrà essere recuperata, e per questo intervento, per il quale il cantiere potrà essere avviato a settembre, è in corso la progettazione. L’edificio principale, invece, andrà ricostruito, per una spesa stimabile in circa 16,5 milioni di euro. Per i due-tre anni necessari per la ricostruzione, gli studenti saranno alloggiati nei prefabbricati forniti dalla Regione Emilia Romagna, da installare nell’area a ridosso della piscina e pronti indicativamente alla metà di ottobre.
Sarà necessario un anno di lavori per ripristinare l’agibilità dell’Iti Luosi e del liceo Pico di Mirandola, per l’Iti Calvi e il liceo scientifico Moranti di Finale, per i quali verranno predisposti, sempre dalla Regione, i moduli temporanei. A Finale i moduli saranno collocati nell’area dell’azienda agricola del Calvi. Per tutti e quattro gli edifici, i cantieri potranno partire a settembre, con i lavori affidati tramite procedura negoziata all’offerta economicamente più vantaggiosa, in base a criteri che oltre al costo e ai tempi di esecuzione premiano anche l’ulteriore percentuale di miglioramento sismico oltre al 60 per cento già richiesto dal decreto sulla ricostruzione post-sisma.
Al di fuori dell’area del cratere, andrà quasi sicuramente demolita e ricostruita la palazzina Bidinelli, che avrebbe dovuto ospitare aule e servizi dell’attiguo istituto Fermi.
Sono invece tuttora in corso le verifiche sulla sede di via dei Servi del Venturi di Modena, edificio storico per il quale i verificatori della Protezione Civile hanno certificato il massimo grado di danneggiamento e, di conseguenza, l’inagibilità totale.
ANALISI TERMOGRAFICHE IN USO DA TEMPO PER VALUTARE I DANNI ALLE STRUTTURE
È l’analisi termografica la tecnica, modernissima, che i tecnici della Provincia di Modena hanno utilizzato per valutare i danni causati dal sisma sugli edifici scolastici. Una modalità di indagine particolare che, come spiegano i tecnici provinciali, era già in adozione da alcuni mesi prima del sisma proprio per testare il grado di sicurezza antisismica degli edifici scolastici e programmare gli interventi di messa a norma.
Con la tecnologia dell’analisi termografica in pratica, si fotografano con idonee attrezzature le diverse emissioni termiche delle superfici oggetto di intervento. Il principio è che se, ad esempio, una porzione di rivestimento si sta staccando da una parete, la sua temperatura è diversa da quella della parete correttamente rivestita. La fotografia riporta diverse gradazioni di colore in funzione delle differenti temperature. Quindi, analizzando le “mappe” termiche che ne risultano è possibile individuare le superfici con problematiche.
Con questa tecnologia sono state monitorate le superfici esterne del Tassoni (lavori in corso) e le varie realtà nelle quali vi era il sospetto di sfondellamenti dei solai (cioè di “spanciamenti” del fondo che sostiene soffitti e pavimenti) al Barozzi e all’Iti Corni di Largogo Moro a Modena, e al Baggi di Sassuolo.