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Intitolato a Iqbal Masih un parco pubblico a Crociale


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Il parco pubblico adiacente alla scuola dell’infanzia Il Castello in Via della Loira a Crociale, è stato intitolato con delibera della Giunta Comunale di Fiorano Modenese, a Iqbal Masih, ragazzo pakistano morto nel 1995, a 13 anni, in circostanze poco chiare dopo essersi impegnato, nonostante la giovane età, nella lotta alla schiavitù minorile.

Sindaco e assessori hanno accolto la proposta avanzata da Silvia Biolchini quale sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi, come scritto nella delibera: “ritenuto di procedere all’intitolazione ad Iqbal Masih del parco pubblico posto in Via Loira, in quanto luogo di passaggio per i bambini e i giovani fioranesi che frequentano la scuola dell’infanzia “Il Castello” e la scuola secondaria di primo grado “F.Bursi”ai quali, attraverso questa intitolazione si vuole trasmettere un messaggio di vicinanza delle Istituzioni e della città al mondo infantile e giovanile e per valorizzare le loro idee e proposte in sintonia con i principi sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia (ONU 20/11/89)”.

La proposta è la conclusione di un percorso scolastico sullo ‘Sfruttamente minorile’ riassunto in un articolo firmato da Monica Venturelli della III B delle Francesca Bursi.

“Nel mondo in cui viviamo esistono molte ingiustizie, ma una delle peggiori è lo sfruttamento minorile, cioè l’impiego in ambito lavorativo di bambini e bambine. Infatti in alcuni paesi, soprattutto in quelli poveri, i bambini vengono strappati e allontanati dalle loro famiglie e rinchiusi in magazzini, dove devono sopportare lunghe ore di lavoro in ambienti malsani e in condizioni inadatte. Tutto questo, molto spesso, per saldare i debiti dei genitori.

Sicuramente abbiamo sentito, soprattutto dai nonni, la tipica frase: ” ma è solo un bambino!!” quando facciamo scherzi, o gesti appunto tipici dei bambini. Una semplice frase, a mio parere, ma che nasconde tutto un mondo. Queste poche parole, quasi sempre usate senza pensare al loro vero significato, fanno capire che la vita di un bambino deve essere leggera, fatta di scherzi, giochi e amici! Una vita semplice senza troppi pensieri.

Invece per alcuni ragazzi la vita non è affatto così. La loro è un’ infanzia dura, fatta di fatiche e sacrifici. Non è una gioventù la loro… forse è più una schiavitù! infatti sono quasi costretti a lavorare per mantenere la loro famiglia. Bambini di 3 o 4 anni obbligati a provvedere alla vita della loro famiglia, spesso numerosa, senza sfruttare quei ”vantaggi” per noi scontati dell’ essere piccoli!

Queste sono due realtà completamente diverse, anzi una opposta all’ altra! Nella prima un’infanzia che noi definiremmo normale; nella seconda un mondo,per fortuna, a noi estraneo, dove bisogna comportarsi da persone grandi, quando si è ancora piccoli. A proposito di questo argomento un’ esperta ci ha spiegato e raccontato varie realtà come quelle a cui ho accennato.

Per esempio, non molti anni fa la famosa marca di abbigliamento sportivo Nike è stata denunciata perchè sfruttava il lavoro di bambini di 5 anni, con un salario inferiore al costo di un paio di scarpe, costretti a lavorare per 15-16 ore in stabilimenti bui e sporchi, alcuni impiegati nel cucire i palloni da calcio, altri per l’ assemblamento delle scarpe,ect… Da qui è iniziato un progetto di boicottagio, per far vivere una vita a quei bambini degna di essere chiamata così!

Un altro esempio è quello di Iqbal Masih, un ragazzo costretto a lavorare in una fabbrica per saldare i debiti del padre. Questo ragazzo, incatenato come tutti i suoi ‘colleghi’ alle macchine da lavoro, per uno stipendio di 3 centesimi ogni 15-16 ore, è riuscito ed evadere varie volte: la prima volta si è rifugiato dal padre, che a malincuore lo ha riportato nello stabilimento per ripagare i debiti; la seconda è stato ritrovato dalla polizia corrotta che lo ha ricondotto nella fabbrica. Il giorno di Pasqua Iqbal, mentre si stava recando in chiesa fu ucciso dalla ‘’mafia’’. Questo perchè il piccolo 12enne era uno dei ‘rappresentanti’ delle opere anti-sfruttamento minorile. Tutti gli anni, il 12 giugno, è la giornata dedicata a Iqbal Masih, e come lui a tutti i bambini costretti a lavorarre.

Poi ci ha raccontato che i bambini vengono fatti lavorare nelle fabbriche dove si producono i fiammiferi: con le loro manine spolverano sulla ‘testa’ del fiammifero il fosforo, che a lungo tempo è corrosivo per la pelle. Infatti la pelle delle dita di alcuni bambini non c’è più per questo motivo.

Quindi si può ben capire che il lavoro dei bambini è preferito a quello degli adulti soprattutto nei lavori manuali, come nelle fabbriche tessili, perchè le mani dei bambini lavorano meglio rispetto a quelle degli adulti. Le piccole mani infatti intrecciano più facilmente i fili di un tappeto, creando meno nodi. Meno nodi vuole dire che il tappeto è più pregiato, e quindi più costoso. In tutto questo la manodopera ha un costo minimo!

Ma se questi bambini sono costretti a lavorare, un motivo c’è: le famiglie con problemi economici permettono lo sfruttamento dei loro figli per riuscire a comprare il pane e sfamarsi. Nel caso della rivolta contro la Nike che sfruttava il lavoro minorile non è fino in fondo comprensibile: da una parte c’è l’ indignazione contro i rappresentanti di questa multinazionale perchè non danno valore ai diritti di questi ragazzini, e quindi i rivoluzionari chiedono il ‘licenziamento’ di questi piccoli lavoratori per far vivere loro una vita felice; ma dall’ altro lato se questi ragazzi non hanno più un lavoro e non portano più a casa quei pochi soldi che vengono dati loro, le famiglie non hanno più il necessario per mantenerli e quindi morirebbero di fame o malattie.

Quindi spesso non si sa se è un bene o un male compiere certe azioni, perchè ciò che è positivo per la felicità dei bambini, magari risulta negativo per la situazione economica della famiglia!

Fatto sta che i bambini hanno diritto alla loro infanzia serena, senza problemi e preoccupazioni; forse, i dirigenti di quelle aziende che sfruttano il lavoro minorile, farebbero meglio ad assumere impiegati adulti e donare una parte dei loro averi (in certi casi, come la Nike, un avere abbondante…) in beneficienza alle famiglie più bisognose”.