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I risparmiatori reggiani sempre più orientati verso buoni e libretti postali

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Le forti oscillazioni dei mercati borsistici che hanno segnato gli scenari macro economici degli ultimi giorni sono gli aspetti sui quali si è concentrata l’attenzione della Filiale di Reggio Emilia di Poste Italiane. Fattori che stanno richiamando la clientela verso forme di risparmio postale, ancora una volta considerate un “porto sicuro”. Tra i tanti prodotti, il più richiesto è sempre il Buono Fruttifero Postale, con un trend fortemente positivo nella provincia reggiana.

«I successi del Buono Postale e del Libretto nella nostra provincia – spiega il responsabile provinciale Biagio Ximenes – sono dovuti soprattutto alla loro natura di investimenti sicuri e garantiti dallo Stato Italiano. Garantiscono sempre la restituzione del capitale investito e gli interessi maturati. Possono essere sottoscritti e rimborsati in tutti gli uffici postali, senza alcuna commissione o spesa, eccetto quelle di natura fiscale».

Sul versante dei libretti postali, quelli intestati a risparmiatori del Reggiano sono oltre 112.000. Grazie all’introduzione della Librettopostale Card e, come per il conto Bancoposta, di un’assicurazione gratuita contro i furti, si registra anche un aumento degli accrediti delle pensioni. Ogni mese sono oltre 32.000 i pensionati che ritirano il vitalizio negli uffici postali della provincia di Reggio Emilia.

L’analisi si è concentrata anche sugli altri target, in particolare su PosteVita, da cui è emerso che i giovani reggiani pensano alla propria previdenza integrativa. L’età media di ingresso è di 37 anni, mentre il premio annuo versato si aggira intorno ai mille euro. La punta più alta è quella dei 40enni, con il 27,9% di adesioni, mentre il 2,8% è rappresentato dai 35enni. Tra i 36 ed i 39 anni si raggruppa il 69,3% degli iscritti a Postaprevidenza Valore, il fondo individuale pensionistico di Poste Vita, la compagnia assicurativa vita del Gruppo Poste italiane.

«Investire – ha sottolineato Ximenes – è una soluzione molto importante per chi vuole destinare parte del proprio capitale alla propria previdenza, specialmente per quella fascia di occupati tra i 31 ed i 50 anni che nella provincia di Reggio Emilia rappresentano il 59% della popolazione attiva».