Con riferimento ad articoli e prese di posizione apparse in questi giorni su varie fonti di informazione relative all’abbattimento della volpe, e che chiamano in causa la Provincia di Reggio Emilia, è necessario fare qualche precisazione.
Le Province danno esecuzione alle deleghe date dalla Regione e preme sottolineare che è la stessa normativa nazionale e regionale che attribuisce il compito di intervenire per il controllo della fauna selvatica.
Inoltre l’Istituto Superiore per la Protezione della fauna selvatica è l’autorità che per legge è organo consultivo in materia, e questo ha dato parere favorevole per l’intervento di contenimento numerico delle volpi.
Gli interventi hanno come obiettivo quello di mantenere gli equilibri faunistici, ed inoltre devono tenere conto delle esigenze di coesistenza con le attività dell’uomo.
Ci sono animali generalisti e opportunisti, come la volpe, che non hanno predatori, ne seri competitori, e sono estremamente adattabili ai contesti antropizzati, si moltiplicano facilmente, predando piccola selvaggina e animali da cortile e da allevamento domestico, e nei nostri territori si diffondono senza alcuna selezione naturale.
Detto questo, quello che la Giunta provinciale ha fatto lo scorso luglio, è stato semplicemente un aggiornamento del piano di controllo della volpe che serve a contenere la forte presenza sul territorio di tale predatore.
Gli interventi di controllo della volpe non sono caccia, ma non per questo possono essere fatti ovunque, la delibera prevede che possano essere fatti nei pressi delle zone di protezione della fauna selvatica, ad eccezione di Parchi, riserve e oasi, che sono circa il 20% del territorio agro-silvo-pastorale della provincia, e questo proprio perché uno degli scopi del controllo della volpe è quello di tutelare le altre specie di fauna selvatica che possono essere predate dal canide e di salvaguardare le attività dell’uomo.
La caccia è un’attività consentita dall’ordinamento e il contenimento di certe specie, così come la protezione di altre, è una necessità per mantenere la biodiversità presente che è una grande ricchezza per un territorio.
Siamo disponibili al confronto ed a valutare suggerimenti nell’ottica di mantenere sempre la cooperazione fra i vari settori coinvolti: agricoltori, ambientalisti e mondo venatorio.
(Andrea Gualerzi – Responsabile Vigilanza, caccia, pesca)