Il terremoto non ha messo in ginocchio solo l’area nord ma, indirettamente, anche tutta l’economia di quella parte della provincia danneggiata in lieve misura dal sisma ma che risente duramente, attraverso l’indotto, dello stop all’economia dell’area nord. Se si aggiunge che i fondi messi a disposizione per i comuni terremotati potrebbero non essere sufficienti per garantire ricostruzione e ripresa, allora sarebbe necessario istituire una no tax area per almeno alcuni anni, per permettere alle imprese di ripartire.
La proposta di lanciare una no tax area per i comuni terremotati risulta importante per consentire alle aziende locali di ripartire e, con esse, aiutare tutta la provincia. Fa male il governatore della Regione Errani a non avere appoggiato questa proposta del PDL, condivisa da più parti a cominciare dalle associazioni di categoria, alla confindustria, e da tanti sindaci dei comuni colpiti.
I territori e le comunità danneggiate, si aspettano di essere aiutati e non ostacolati in una ricostruzione difficilissima in particolare del sistema produttivo, priorità assoluta per fare riprendere il lavoro alle popolazioni e l’attività alle imprese. Bisogna fare ripartire tutto il sistema ed evitare di farlo piombare in una logica assistenzialistica che non ha mai costruito reddito e futuro.