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Da Reggio bici e moto per la Tunisia. Indagini dei carabinieri

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L’ipotesi avanzata dai carabinieri di Albinea circa il fatto che da Reggio Emilia e provincia molte delle biciclette e ciclomotori rubati potessero finire in Tunisia, ora è divenuta una certezza alla luce delle biciclette e dei ciclomotori rubati nella nostra provincia rinvenuti dall’Ufficio di frontiera Marittima della Polizia di Stato di Livorno all’interno di un container diretto in Tunisia.

Questa circostanza conforta l’ipotesi investigativa dei carabinieri di Albinea che, agli inizi del corrente mese, in un capanno costruito in aperta campagna nelle vicinanze della tangenziale ubicata tra i comuni di Albinea e Vezzano sul Crostolo, localizzarono un deposito di ciclomotori rubati che vi venivano stoccati in attesa di essere trasferiti in Tunisia. Questo il risultato di uno specifico servizio che il 5 agosto scorso consentì ai Carabinieri di Albinea di sorprendere tre cittadini tunisini intenti a trasbordare dal capanno al furgone in loro uso alcuni ciclomotori rubati destinati, secondo le forti ipotesi investigative, in Tunisia, appunto. Un rinvenimento fruttuoso poi culminato con l’ulteriore sequestro di biciclette e motorini rubati trovati nel garage di uno dei tre fermati che con l’accusa di concorso in ricettazione vennero denunciati dai Carabinieri della Stazione di Albinea alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. A loro i Carabinieri sequestrarono complessivamente 7 ciclomotori e 10 biciclette di provenienza furtiva.

Ora l’ulteriore svolta con la localizzazione, a Livorno, di un container che custodiva bici e ciclomotori rubai nella nostra provincia, circostanza questa che rafforza l’ipotesi dei carabinieri circa l’esistenza di un’asse tra Reggio Emilia e la Tunisia dove finirebbe la maggior parte di biciclette e ciclomotori rubati. Questo spiega anche il perché i città e provincia i furti di biciclette siano cosi numerosi, perche dall’altra parte c’e’ un fiorente mercato del riciclaggio che consente ovviamente ai ricettatori di bici e moto di lucrare sulla vendita di tali beni in Tunisia. Sono in corso anche accertamenti finalizzati a identificare “le braccia” dei ricettatori, ovvero coloro che eseguono furti, in un ulteriore ipotesi investigativa che dietro tali razzie vi sia un’unica regia.

Intanto si trovano ancora in caserma delle biciclette rubate in attesa di essere restituite, da qui l’ulteriore appello dei carabinieri di Albinea ai cittadini che abbiano subito nella zona furti di biciclette di contrattare i militari albinetani per l’eventuale riconoscimento della refurtiva che verrà restituita, ovviamente previa esibizione della denuncia di furto sporta.