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Reggio: ricevuti in municipio bambini sahrawi ospiti durante l’estate nel reggiano

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Nei giorni scorsi il vicesindaco del Comune di Reggio Emilia Filomena De Sciscio ha ricevuto nella sede municipale una delegazione sahrawi composta da 20 bambini e cinque accompagnatori ospiti della parrocchia di Sesso.

Il gruppo era condotto da Federica Cani, presidente dell’associazione ‘Jaima Sahrawi’ e da Mulay Mesaud Mohamed Salem e Abdelkrim Ehmoude Ehmoudi.

La delegazione era parte dei 40 bambini e bambine che dal primo luglio fino al 24 agosto hanno partecipato al progetto di accoglienza bambini sahrawi promosso da “Jaima Sahrawi”, l’associazione reggiana che dal 1999 organizza l’accoglienza estiva di bambini provenienti dai campi profughi nel sud ovest dell’Algeria.

“Noi sentiamo molto forte la vostra causa – da detto Filomena De Sciscio, rivolta ai bambini e ai loro accompagnatori – Il progetto di accoglienza dei bimbi sahrawi a Reggio Emilia mette al centro dell’attenzione ancora una volta la vicinanza a una comunità che chiede diritti elementari, il primo dei quali è il riconoscimento ufficiale di un proprio Stato sovrano. Ringrazio tutti i volontari e gli accompagnatori che permettono ogni anno a voi bambini di essere qui presenti”.

Anche quest’anno, infatti, una pattuglia di piccoli “ambasciatori di pace” del popolo sahrawi ha soggiornato, in luglio e agosto, ospite di famiglie e parrocchie di diversi comuni della provincia: Reggio Emilia, Albinea, Scandiano, Castellarano e Gualtieri.

Nel mese di agosto, hanno proseguito il loro percorso ospiti nei Comuni del reggiano, di Lerici, Lecce, Rovigo, Ferrara e Bologna, in località di mare o montagna, fino al 24, giorno di partenza per il rientro ai campi sahrawi.

In precedenza, i bimbi Sahrawi sono stati ricevuti nelle sedi della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Reggio Emilia.

“Ringrazio gli amministratori, i volontari di tutte le parrocchie, gli accompagnatori Sahrawi con cui da moltissimi anni lavoriamo e la cui stima è reciproca – ha dichiarato Federica Cani – L’unica richiesta che faccio all’Amministrazione comunale, è che la causa Sahrawi nei prossimi mesi possa essere messa nelle vostre agende politiche. Sappiamo che mancano le risorse finanziarie, ma in questo momento non è di questo che hanno bisogno i sahrawi ma del sostegno politico, affinché possano sentire il Comune di Reggio Emilia vicino a loro”.

L’accoglienza di Reggio Emilia ai bambini saharawi

Nel corso della permanenza a Reggio Emilia, oltre ad allontanarsi per alcune settimane dal clima torrido del deserto algerino, i piccoli sahrawi hanno avuto la possibilità di essere sottoposti ad accertamenti e cure mediche, conoscere lingua e tradizioni locali, nutrirsi con alimenti freschi e variati, promuovere la conoscenza presso i reggiani di cultura, tradizioni e storia del popolo sahrawi.

Il Comune di Reggio Emilia è stato apripista di questa iniziativa, sottoscrivendo con la Provincia (Wilaya) di Smara, nel novembre 2000, il primo patto di amicizia tra un ente locale reggiano e una tendopoli sahrawi.

Sino ad oggi, sono stati sottoscritti patti di amicizia con 13 enti locali reggiani che aderiscono al Coordinamento con il popolo sahrawi insieme ad altri enti che si stanno interessando alla causa.

Scopo del progetto è favorire la conoscenza tra bambini sahrawi e italiani, coinvolgendo gli adulti, nel rispetto delle diversità culturali.

L’associazione reggiana di solidarietà con il popolo sahrawi ha da sempre improntato l’accoglienza su un percorso misto, perché questa modalità presenta il vantaggio che permette ai bambini di instaurare un rapporto privilegiato con alcune famiglie, senza rinunciare all’opportunità di condividere con i propri amici un’esperienza di gruppo.

“Jaima Sahrawi” considera questo modo di operare, pur impegnativo, un investimento sicuramente proficuo che ha consentito, tra l’altro, di moltiplicare le opportunità di relazioni significative tra volontari italiani.