La delibera della Giunta che sancisce tra i requisiti per l’accreditamento degli organismi di formazione professionale anche “un patrimonio netto minimo secondo soglie rapportate al valore della produzione, pari a 30.000 euro fino a un valore della produzione di 1.500.000 euro”, è in “palese contraddizione” con la natura di enti no profit di “gran parte” degli organismi di formazione professionale, “alcuni addirittura senza obbligo di bilancio e che non possono quindi realizzare utili da destinare alla costituzione di un patrimonio netto positivo di così rilevante dimensione”.
A sollevare il caso è Mauro Manfredini (Lega nord), in una interrogazione alla Giunta in cui chiede all’esecutivo di “rivedere la nuova normativa regionale adottando criteri meno punitivi, evitando così di aggiungere ulteriori difficoltà con il rischio che gli organismi di formazione professionale vengano costretti ad artifici contabili per ottenere o mantenere l’accreditamento”, ad esempio “modificando la propria ragione sociale in palese contraddizione con la legge vigente e quella nazionale”.