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AUSL Reggio Emilia: la medicina dello sport si complimenta con gli sportivi che hanno partecipato alle Paraolimpiadi

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Le Paraolimpiadi di Londra si sono concluse con un grande e partecipato riscontro di pubblico e di tifo, a dimostrazione che lo sport può aiutare a superare tutte le barriere.

Gli spettatori “normodotati” si sono accorti che lo sport per “disabili” può essere divertente e appassionante, soprattutto quando per raggiungere un traguardo, sia esso una medaglia o anche solo la qualificazione per partecipare, l’impegno e la passione devono moltiplicarsi.

In questi anni presso gli ambulatori di Medicina dello Sport della Azienda USL di Reggio Emilia sono stati visitati centinaia di atleti disabili agonisti, circa 150 all’anno, per valutarne l’idoneità fisica allo svolgimento di svariate discipline: nuoto, tennis, hand bike, basket, tiro, sci, calcio, etc.

Nella nostra provincia, grazie all’impegno del Comitato Italiano Paraolimpico (CIP), della Provincia di Reggio Emilia, degli Enti di promozione dello sport, delle Società sportive che propongono discipline paraolimpiche e al supporto delle Amministrazioni pubbliche, lo sport per disabili è praticato a tutti i livelli.

Negli ultimi due anni, per offrire nuove occasioni ai ragazzi disabili, l’AUSL di Reggio Emilia ha collaborato, per gli aspetti sanitari, al progetto cui il CIP, con una diffusa presenza di suoi istruttori, ha dato vita nelle scuole, per offrire uno stimolo e la possibilità di scegliere e praticare l’attività fisica o lo sport più adatto alle caratteristiche e alle opportunità individuali.

Le visite di medicina dello sport sono effettuate da una equipe plurispecialistica composta da medico dello sport, fisiatra, dietista, psicologo, istruttore sportivo e personale infermieristico, risultato della condivisione di intenti tra i Servizi di Medicina dello Sport delle Aziende USL di Reggio Emilia e Modena e del CIP reggiano.

Nell’anno scolastico 2011-2012 sono giunti all’ambulatorio di Medicina dello Sport poco meno di 100 scolari disabili che sono stati valutati ed indirizzati all’attività motoria o sport più adatti e graditi.

E’ evidente che, se per tutti l’attività fisica costante porta ad un miglioramento della condizioni di salute, nel caso dei disabili praticare uno sport si traduce in un reale miglioramento della qualità di vita.

La Medicina dello Sport di Reggio Emilia si complimenta con tutti gli atleti, e rivolge un ringraziamento particolare a Cecilia Camellini che, non solo con i risultati ma anche con la partecipazione attiva a tanti progetti come testimonial, è un esempio positivo per tanti ragazzi.

(L’équipe dell’Unità operativa di Medicina dello Sport dell’Azienda USL di Reggio Emilia)