La sepsi, vale a dire l’evoluzione clinica di un’infezione, è una malattia grave e molto diffusa. In Europa si registrano circa 400 casi all’anno ogni 100mila abitanti, con una incidenza che è superiore a quella dell’infarto del miocardio e delle patologie neoplastiche. È sufficiente questo dato per comprendere quanto il tema sia di attualità e interesse generale, e perché vi sia un’attenzione crescente da parte del mondo della medicina, tanto da spingere gli esperti di tutto il mondo a indire la Prima edizione della “Giornata Mondiale contro la Sepsi”. L’iniziativa organizzata dall’Alleanza Globale contro la Sepsi, si terrà in tutto il mondo giovedì prossimo 13 settembre, e vedrà tra i protagonisti anche le due Aziende Sanitarie modenesi, l’Azienda Ospedaliero – Universitaria e l’Usl che, per l’occasione, hanno promosso un convegno dedicato a questa malattia che rappresenta anche nei paesi industrializzati una delle principali cause di morte della popolazione adulta.
L’iniziativa si terrà nel pomeriggio, dalle 15.00, presso il Centro Didattico Interdipartimentale ed offrirà l’occasione per fare il punto sia sugli aspetti clinici che sulle esperienze maturate nel contrasto alla sepsi nella nostra regione.
Da sottolineare che l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena e l’Agenzia Sanitaria Regionale dell’Emilia – Romagna sono state fra le prime in Italia a mettere in campo una serie di iniziative volte alla formazione del personale sanitario e all’individuazione di protocolli e percorsi specifici per implementare nella pratica clinica trattamenti indicati per la gestione dei pazienti con sepsi severa e shock settico. Grazie a questi percorsi e all’istituzione di un team formato ad hoc per la lotta alla Sepsi, dal 2004 è stato possibile ridurre del 42% la mortalità dei casi di sepsi. A conferma della validità dell’iniziativa modenese, il programma è stato inserito nel progetto delle autorità sanitarie della regione, chiamato “Lotta alla sepsi in Emilia Romagna” (LaSER). Grazie a questo progetto, oltre 6.000 tra medici ed infermieri a livello regionale sono stati formati nel riconoscimento e trattamento precoce del paziente affetto da sepsi.
Il programma del convegno
Si comincia alle ore 15.00 con l’intervento di pazienti che racconteranno la loro esperienza e vissuto durante il ricovero in Terapia Intensiva per uno stato di sepsi severa.
Successivamente, dopo l’introduzione del Direttore generale del Policlinico, Kyriakoula Petropulacos, interverrà Giovanni Pinelli, Direttore dell’Unità operativa di Medicina d’Urgenza del Nuovo Ospedale Civile Sant’Agostino Estense.
Seguiranno gli interventi del professor Pierluigi Viale, Direttore dell’Unità operativa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna, che si soffermerà sul tema della terapia antibiotica per la cura delle infezioni difficili e del professor Massimo Girardis, responsabile della unità operativa di Terapia Intensiva del Policlinico, che presenterà l’attività svolta ed i risultati ottenuti dai progetti sanitari dedicati alla sepsi.
Il pomeriggio si concluderà con la tavola rotonda Dove possiamo ancora migliorare, moderata dai Direttori Sanitari del Policlinico di Modena, Anselmo Campagna, dell’Azienda USL di Modena, Guido Pedrazzini e del Nuovo Ospedale Civile di Sassuolo Natalino Michelini.
Interverranno la professoressa Cristina Mussini, Mauro Codeluppi, Claudia Venturelli e Patrizia Marchegiano del Policlinico di Modena, Stefano Giordani, Marco Rambaldi e Mario Sarti della dell’Ospedale di Baggiovara, Elisabetta Bertellini dell’ Ospedale di Carpi e Marco Grandi dell’Ospedale di Sassuolo.