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Acqua, Tutino a Viero: Iren blocchi trasferimento sala controllo da Reggio a Parma

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Ho avuto notizia del fatto che Iren sta valutando uno spostamento in tempi rapidi da Reggio Emilia a Parma della sala controllo delle infrastrutture del servizio idrico. Nell’attesa di sottoporre l’argomento anche all’attenzione del Consiglio locale nel quale, come noto, siedono tutti i sindaci reggiani, chiedo all’azienda di non procedere in questa direzione: non per campanilismo, ma per ragioni oggettive.

Reggio Emilia ha sviluppato un sistema di infrastrutture d’eccellenza e, a differenza di Parma, ha un unico controllo di tutta la rete idrica provinciale. Già da molti anni gli oltre 5.000 chilometri di tubazioni sono divisi in 348 distretti controllati elettronicamente: questo ha reso più puntuali e meno costosi gli interventi di manutenzione e più efficace il controllo delle dispersioni, che nel nostro territorio provinciale complessivamente non superano il 20% (contro il 47% in Italia e il 32% in Emilia-Romagna, dati Istat 2008).

Nel territorio reggiano esistono 31 acquedotti pubblici e 19 di questi servono zone appenniniche che pure sommano poco più dell’1% della popolazione.

Una rete così capillare e solidale non esiste in nessun altro territorio. Non credo, dunque, sia ragionevole che Reggio perda il proprio servizio di telecontrollo delle reti, pur sapendo che nei piani aziendali Parma è considerata più baricentrica rispetto a Genova e che sulla sede di Parma sono stati fatti investimenti tecnologici, anche se a Reggio Emilia da molti anni esistono le infrastrutture di rilevazione sul territorio più avanzate e capillari.

Mi chiedo anche come questa valutazione di Iren si sposi con il percorso avviato dagli Enti locali per valutare una società pubblica reggiana come ipotesi alternativa alla gara. Il trasferimento a Parma della sala controllo rappresenterebbe un ostacolo pesante alla possibilità di costituire una società pubblica per l’acqua, forzando quindi le scelte dei sindaci, che per legge devono definire quali siano gli ambiti territoriali per l’affidamento e la gestione del servizio idrico.

Chiedo quindi al direttore Viero di sospendere ogni iniziativa in questo senso prima che i sindaci si siano espressi sul modello gestionale. Proporrò un’espressione formale alla prima riunione utile del Consiglio locale, dove siedono la Provincia ed i 45 sindaci del nostro territorio. Se le istituzioni vogliono essere credibili non è pensabile che scelte operative aziendali compromettano gli impegni assunti con i cittadini.

Sino ad oggi, ed il Piano d’ambito ne è un esempio, Iren ha operato facendo ciò che gli Enti locali hanno chiesto. Confido che ciò avvenga anche in questa occasione.

(Mirko Tutino, Assessore provinciale all’Ambiente e Coordinatore del Consiglio Locale)