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Sisma e protesta Cgil, Rainieri (LN): “In Emilia terremotati di serie B”. Cavalli (LN): “Per 22mila studenti no risposte”

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“Mentre Errani pensa ad incensare il suo lavoro proclamando la chiusura dei lavori nelle scuole terremotate entro il 15 ottobre, a Roma il sindacato si incatena per le false promesse su mille insegnanti e il ministro Profumo pensa a regalare Ipad agli insegnanti del Sud”.

L’onorevole Fabio Rainieri, segretario della Lega Nord Emilia, e il consigliere regionale (e vicesegretario vicario) Stefano Cavalli commentano la promessa (non mantenuta) del Governo dell’invio di mille docenti in più alle scuole terremotate, al centro delle proteste della Cgil, i cui esponenti si sono detti pronti a incatenarsi, lunedì, davanti al ministero. “Siamo ancora a elemosinare l’indispensabile per la nostra gente – dice l’onorevole Rainieri –, mentre, a 32 anni di distanza, ancora piovono soldi per il terremoto dell’Irpinia del 1980. Evidentemente per questo Governo ci sono terremotati di serie A e terremotati di serie B. E poco importa se i nostri territori regalano a Roma il 2 per cento del Pil nazionale. Il ministro Profumo ha pure la sfacciataggine di annunciare lo stanziamento di quasi 32milioni di euro da destinare all’acquisto di Ipad per gli insegnanti del Meridione”.

“Il Governo Monti – denuncia Rainieri, riprendendo i contenuti di un ordine del giorno presentato ieri in aula – è riuscito in poco più di un mese a trovare i fondi necessari per nuove infrastrutture a Taranto, mascherandoli come risorse da destinare alle bonifiche dell’Ilva, e non riesce a trovare i soldi per i terremotati dell’Emilia che ancora attendono risposte”.

“Le inutili passerelle di Errani, lunedì a fianco del ministro Profumo – sottolinea Cavalli – non hanno sortito alcun effetto oltre a quello mediatico. Le scuole terremotate continuano ad essere funestate da mille problemi: 22mila studenti che hanno istituti inagibili, la mancanza degli insegnanti promessi – stigmatizzata dalla Cgil –, i doppi turni nei tendoni, le segreterie nei container dotate a malapena di una linea telefonica, i problemi negli spostamenti casa-scuola e i conseguenti nuovi costi a carico delle famiglie colpite dal sisma. Ci saremmo aspettati che Errani ‘picchiasse i pugni’ sul tavolo all’incontro col ministro ma si è limitato a formulare generiche promesse”.