Il 7 settembre scorso si sono sancite le aliquote di compartecipazione per gli enti locali, pubblicati nella G.U. n. 209: il 2,35% dell’Iva andrà ai comuni; lo 0,60% dell’Irpef alle province. Obiettivo che dovrebbe incentivare gli enti territoriali a promuovere le attività economiche nel loro territorio ed a far emergere soprattutto l’evasione fiscale.
Partiamo da questa notizia per chiedere al presidente dell’Anci, Grazia Delrio, di farsi promotori nei confronti del Governo, di una modifica normativa per incrementare la lotta dei comuni verso l’evasione fiscale consumata sul proprio territorio.
La proposta riguarda la possibilità che la Polizia Municipale (o nuclei specializzati di essa) possa avvalersi di nuovi poteri conferiti dalla legge, come avviene per la Guardia di Finanza, per sanzionare direttamente, nell’ambito territoriale di appartenenza, la mancata emissione di scontrini o ricevute fiscali.
Nei casi di mancata emissione dello scontrino o della ricevuta è prevista una sanzione solo per il commerciante (e non per il cliente) pari al cento per cento dell’imposta corrispondente all’importo non documentato ma comunque non inferiore a 516 euro. Nei casi in cui vi siano reiterate violazioni dell’obbligo di emissione del documento fiscale (4 violazioni in un quinquennio) è prevista la chiusura dell’esercizio da tre giorni ad un mese (da uno a sei se l’importi supera 50.000 euro). Entro 60 giorni dalla notifica il contribuente o versa un quarto della sanzione contestata e la controversia è definita (non possono essere irrogate eventuali sanzioni accessorie), o entro lo stesso termine può presentare deduzioni difensive ovvero ricorrere in Commissione tributaria.
Dare la possibilità alla Polizia Municipale d’intervenire direttamente sulla questa specifica violazione, aumenterebbe notevolmente il controllo sul territorio e darebbe agli operatori della Guardi di Finanza più tempo da dedicare a evasioni ed elusioni fiscali molto più complesse ed articolate.
Delrio, inoltre, deve proporre al Governo che le sanzioni accertate per mancata emissione di scontrino o ricevuta fiscale fatte dalla Polizia Municipale vengano introitate dai comuni; come avviene per le violazioni al codice della strada (gli importi vanni assegnati ai Comuni, alle Province o allo Stato in base all’organo di polizia che ha accertata la violazione) o come sta già avvenendo oggi con le segnalazioni qualificate che i comuni fatto all’Agenzia delle Entrate.
Una piccola norma da modificare che rivoluzionerebbe il ruolo di controllo e di lotta all’evasione fiscale dei Comuni. D’altronde oggi chi non emette uno scontrino fiscale non solo evade tasse destinate allo Stato, ma con le compartecipazioni Iva e Irpef, evade anche su importi destinati a Comuni, Province e Regioni. L’interesse da parte degli enti locali di poter intervenire direttamente con propri operatori per contrastare l’evasione nel proprio territorio diventa oggi fondamentale.
(Donato Vena)