“Dopo avere raccolto le istanze ed i dubbi di tanti genitori di alunni che frequentano le scuole comunali, e che in queste settimane si sono visti recapitare un bollettino di pagamento formalmente volontario di 20 euro per sostenere spese scolastiche aggiuntive, abbiamo chiesto al Comune di fare chiarezza sulle ragioni alla base della richiesta di contributo, sul calcolo di tale importo e sulla destinazione di questi soldi. Solo su richiesta formale alla segreteria emerge, come non emerge dal bollettino, e dalla richiesta di contributo, che solo una parte del contributo, pari a 7 euro, sarebbe obbligatorio, come prevede la circolare ministeriale del 20 marzo 2012. Sta di fatto che il costo dell’assicurazione, proprio perchè inserito nel calderone unico del contributo volontario che in quanto volontario molti potrebbero essere indotti a non pagare, potrebbe rimanere insoluto e gli alunni scoperti. Rimane poi il dubbio dei 13 euro rimanenti chiesti alle famiglie in forma di contributo volontario senza tante giustificazioni sulla loro destinazione. Ciò vuole dire che i finanziamenti stanziati non sono sufficienti?
Come è possibile che a Castelfranco, dove i finanziamenti per la gestione dei servizi scolatici ammontano a 6.500.000 euro, e rappresentano quasi un terzo del bilancio comunale, c’è bisogno di chiedere alle famiglie altri soldi per non meglio specificate attività di laboratorio o per finanziamento didattico o altro? Se così è, allora vuole dire che la spesa scolastica ancora necessita di una revisione con criteri di risparmio ed efficienza. Prima però è necessario che il Comune faccia chiarezza spiegando ai cittadini le ragioni e le finalità del contributo, e valutare criteri di efficienza della spesa con l’obiettivo di eliminarlo, evitando alle famiglie un altro piccolo-grande, quanto ingiustificato, salasso” .