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Modena: Màt, la settimana della Salute Mentale, seconda edizione


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Dibattiti, conferenze, eventi artistici e culturali aperti a tutta la cittadinanza: dal 19 al 26 ottobre “la Salute mentale non sarà solo ‘roba’ da matti” ma un tema che ‘colorerà e arricchirà di spunti di riflessione la nostra provincia, coinvolgendo centinaia di persone, nella seconda edizione di “Màt”, la settimana dedicata al mondo della Salute Mentale organizzata dall’Azienda Usl di Modena.

Un calendario ricco di eventi, quest’anno sono più di 40, pensato per far conoscere più da vicino il mondo che si cela dietro la definizione di ‘Salute Mentale’. Con l’obiettivo di far comprendere ai cittadini come opera il servizio sanitario locale e superare un ‘pregiudizio’ diffuso rispetto a questo tema. “Salute mentale significa prima di tutto essere accettati, inclusi, riconosciuti dalla propria comunità. E i servizi socio-sanitari, per rispettare il patto che lega cittadini e amministrazioni, devono definire un’identità unitaria, che valorizzi l’ascolto, l’integrazione e il dibattito” afferma Fabrizio Starace, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche.

“Una società moderna deve saper includere e sostenere le persone che hanno fragilità e patologie in ambito comportamentale, psicologico o psichiatrico”, commenta Francesca Maletti, assessore alle Politiche sociali, sanitarie e abitative del Comune. “Modena è impegnata, insieme ai Centri per la salute mentale (CSM), in 398 progetti rivolti ad adulti con disagio psichico che, oltre al sostegno assistenziale, prevedono anche soluzioni abitative come posti in residenze, alloggi, sostegni economici all’affitto, inserimenti in famiglia – con il progetto Iesa – oppure inserimenti lavorativi, che nei primi otto mesi del 2012 sono stati 73”.

Màt prenderà il via, quest’anno, venerdì 19 ottobre all’Auditorium “Marco Biagi” di Modena, con una lezione magistrale del professor Michele Tansella, esperto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per la Salute Mentale, sulle strategie di promozione della Salute Mentale in una comunità attraversata da cambiamenti sociali e demografici.

Non mancherà una giornata di riflessione sulle “Reazioni psicologiche al sisma”, tema di drammatica attualità, in programma per lunedì 22, con Massimo Casacchia e Rita Roncone, coinvolti in prima persona dal sisma che ha colpito l’Aquila. Numerosi altri eventi arricchiranno la settimana, che vedrà la partecipazione di membri del movimento nazionale “Le parole ritrovate”, della Consulta Regionale e del Coordinamento Nazionale degli Utenti della Salute Mentale.

Le tematiche dell’infanzia e dell’adolescenza saranno oggetto di attenzione del Convegno Regionale SINPIA (Società di NeuroPsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza) e SIP (Società Italiana di Psichiatria), giovedì 25 ottobre, che per la prima volta vedrà la partecipazione di docenti e studenti delle scuole superiori modenesi oltre a varie realtà associative di famigliari, accanto ai massimi esperti clinici e scientifici italiani.

Al programma di appuntamenti scientifici, si affiancherà un lungo cartellone di iniziative che prevede spettacoli, concerti, performance teatrali e mostre. Per conoscere nel dettaglio tutti gli appuntamenti della seconda edizione di ‘Màt’ è possibile visitare il sito internet www.ausl.mo.it/mat

ALCUNI DEI DATI PRINCIPALI RELATIVI ALL’ATTIVITA’ DEL DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE

Il numero di soggetti trattati presso gli otto Centri di Salute Mentale (CSM) presenti su territorio provinciale, nel periodo 2006/2011, mostra un incremento costante. Nel 2011 gli utenti che hanno avuto che sono entrati in contatto con i servizi di salute mentale sono stati oltre 11mila, con un aumento del 1,4% rispetto al 2010. In media, l’1,9% della popolazione residente, nel corso dell’ultimo anno, ha avuto a che fare con i servizi offerti dai CSM.

Per quanto riguarda le distinzioni di età e sesso degli utenti al primo contatto, ovvero nella fase valutativa del percorso assistenziale, è significativo sottolineare che nel 2011 le donne hanno rappresentato il 58% del totale dei primi contatti.

Rispetto alle fasce d’età più presenti all’interno dei CSM, i soggetti tra i 18 e i 24 anni rappresentano circa il 5% del totale. La fascia d’età più rappresentata è invece quella tra i 35 e i 44 anni di età, sia per gli uomini che per le donne. Tra gli utenti al primo contatto, invece, i giovani (18/24 anni) sono il 7,6% del totale; mentre i soggetti di 35/44 anni rappresentano la maggioranza relativa (22,8%). Appena sotto si trovano, a livello numerico, gli over 65enni (che rappresentano il 21,5% del totale).

Nel corso dell’anno scorso su 4.202 primi contatti con i servizi di salute mentale, la diagnosi più di frequente formulata è stata di nevrosi (46% dei casi). Al secondo posto per incidenza, con il 17% dei casi, è invece stata diagnosticata una psicosi. Seguono quindi per frequenza i disturbi di personalità con l’8,5% dei casi. Solo nell’1.8% dei casi si tratta di problemi legati alla dipendenza e all’abuso di sostanze stupefacenti. Per quanto riguarda gli utenti già in carico alle strutture sanitarie e residenziali della provincia (quasi 9mila persone), il disturbo più frequente è quello di psicosi, evidenziato in circa 2 soggetti su 5.