Cgil Cisl Uil regionali Emilia Romagna hanno assunto una posizione comune – che inviamo in allegato – sui temi del riordino istituzionale a partire dalla spending review (decreto 95/12), evidenziando i limiti e le contraddizioni delle misure del governo, che denotano l’assenza di una idea strategica di assetto delle istituzioni, col rischio di determinare ripercussioni negative sulla qualità e quantità dei servizi alla persona e al sistema economico.
Le tre confederazioni regionali ritengono che si debba andare oltre i limiti della legge nazionale e chiedono alla Regione di superare la legge regionale 10/2008 attraverso una nuova legislazione che determini le competenze delle nuove Province, delle Aree vaste, delle Unioni e fusioni dei Comuni.
Nell’idea dei tre sindacati regionali, il riassetto istituzionale deve basarsi su alcuni punti di fondo: – generalizzare le Unioni dei comuni, alle quali vanno trasferite funzioni, risorse e personale da parte dei comuni aderenti; – rendere più efficaci gli strumenti della Regione nell’ambito della programmazione e pianificazione delle proprie politiche; – le nuove Province, oltre allo svolgimento delle loro funzioni, dovranno rappresentare il luogo di coordinamento e concertazione delle politiche territoriali di Area vasta.
Pertanto Cgil, Cisl e Uil Emilia Romagna chiedono che su tutta questa materia venga avviato con urgenza un confronto che coinvolga tutti i soggetti interessati, a partire da Regione, Caler, Anci, Upi.
Infine, rispetto all’annunciato Disegno di Legge per la modifica del Titolo V° della Costituzione, le tre confederazioni evidenziano l’esigenza che ciò avvenga con un percorso partecipato sia verso le istituzioni che verso le forze sociali, sulla base di un disegno strategico complessivo di riforma dello Stato.