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Ausl: far controllare i funghi prima di consumarli


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L’Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione – presente con punti controllo a Modena, Carpi, Mirandola, Sassuolo, Montefiorino, Pavullo e Vignola – ricorda l’importanza di far controllare i funghi prima di consumarli. Un grave caso di intossicazione in provincia di Modena.

La stagione dei funghi è iniziata da poco più di un mese e nonostante le raccomandazioni delle autorità sanitarie, gli episodi di intossicazione registrati negli ospedali della provincia di Modena sono già stati undici e hanno coinvolto 16 persone. In particolare, nei giorni scorsi, si è verificato un grave caso di intossicazione che ha riguardato un settantenne residente in provincia di Modena. Gli altri casi invece hanno avuto finora un decorso positivo e relativamente breve, risolvendosi in sindromi gastrointestinali. È importante ricordare che prima di mangiare funghi spontanei raccolti nel sottobosco o nei prati in pianura è sempre opportuno verificarne la commestibilità presso uno dei centri dell’Ispettorato Micologico del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Azienda Usl. I controlli sono gratuiti.

Ingerire funghi di cui non si conosce la provenienza e di dubbia commestibilità può essere un grave rischio per la salute: alcuni di essi non sono solo tossici, ma molto velenosi e se mangiati possono risultare anche letali.

Per il controllo dei funghi non è necessaria la prenotazione ed è possibile contattare l’Ispettorato Micologico in caso di bisogno anche al di fuori degli orari prestabiliti. Il servizio è rivolto anche ai commercianti e ristoratori che possono accedere al controllo e alla certificazione obbligatoria dei funghi destinati alla vendita e alla somministrazione. Per conoscere indirizzi, orari e numeri di telefono dell’Ispettorato micologico visitare il sito www.ausl.mo.it/funghi

I funghi più frequentemente implicati nelle intossicazioni

ENTOLOMA SINUATUM: non è difficile confondere l’Entoloma con la Lepista nebularis (conosciuto come fungo delle nebbie o agarico nebbioso). La Lepista nebularis, a sua volta, è un fungo che viene ancora consumato in alcune realtà anche se, di recente, non è più classificato come ‘commestibile’ in quanto  può causare intossicazione “per accumulo”. L’Entoloma cresce nello stesso habitat e nella stessa stagione della Lepista, è un bel fungo che profuma di farina fresca e se consumato dà origine a episodi di intossicazione a sindrome gastrointestinale con possibili danni renali ed epatici Altro fungo con cui è possibile confondere l’Entoloma è il Clitopilus prunulus che, pur presentando un’analoga colorazione delle lamelle a maturazione (rosa) e odore analogo, si presenta di taglia più piccola con  carne bianca friabile e con cappello imbutiforme.

OMPHALOTUS OLEARIUS: è un fungo tossico che cresce su legno, ma il suo colore giallo lo rende confondibile con il fungo commestibile Cantharellus cibarius (Gallinaccio – Galletto – Finferlo). Il Cantharellus non cresce su legno, è di colore giallo ma sotto al cappello non ha lamelle come l’Omphalotus, ma nervature.

AMANITA PHALLOIDES: l’intossicazione da Amanita phalloides è una tra le più pericolose. L’Amanita phalloides, fungo velenoso mortale, può essere confuso con l’Amanita caesarea (ovulo buono), soprattutto allo stadio di crescita iniziale.

LEPIOTA: in questo momento nei prati e ai margini boschivi vi è abbondante crescita di funghi appartenenti al genere Lepiota di piccola taglia. Visto lo stesso ambiente di crescita, questi funghetti possono essere scambiati per Marasmius oreades (gambe secche, cappelline). Si rammenta che le Lepiotine di piccola taglia, se consumate, danno origine ad avvelenamenti gravi a lunga latenza “sindrome falloidea” con sintomatologia oltre le sei ore dal consumo dei funghi. Considerata la difficoltà di riconoscimento ed identificazione di questi funghi di modeste dimensioni, visto anche il grave rischio determinato dal consumo di funghi potenzialmente mortali, si raccomanda di raccogliere e consumare solo le specie fungine ben conosciute.