Con il mese di settembre nella regione Emilia Romagna sono state raggiunte 62,5 milioni di ore di utilizzo di ammortizzatori sociali con il ricorso a cassa integrazione straordinaria, ordinaria e in deroga. Nei primi nove mesi del 2012 si registra un incremento del 5,2 % dell’utilizzo degli ammortizzatori rispetto allo stesso periodo del 2011 – lo conferma Antonio Mattioli, Responsabile Politiche Contrattuali Segreteria Cgil Emilia Romagna -.
Nell’incremento degli ammortizzatori iniziano a farsi sentire anche gli effetti del sisma, anche se ancora in modo parziale perché “contabilmente” le domande di cassa presentate nei mesi di luglio e agosto verranno completamente caricate dall’Inps con il mese di ottobre.
In particolare nel territorio modenese si registra, rispetto al mese di settembre dell’anno scorso, un incremento del ricorso alla Cassa integrazione ordinaria di circa 1 milione e 600.000 ore. In tutta la regione si registra un notevole incremento alla Cassa integrazione ordinaria (+ 65,2%), rispetto lo scorso anno.
In questo contesto pesano inoltre i 15.000 lavoratori collocati in mobilità e le 100.000 domande di disoccupazione ordinaria presentate da inizio anno all’Inps.
Ore più che mai è necessario dare corso agli impegni che tutte le parti sociali e le istituzioni hanno convenuto nei mesi scorsi al tavolo della Regione, sia per uscire dall’emergenza sisma che per concordare strumenti in grado di supportare il rilancio delle filiere che incidono in modo significativo sul tessuto economico e produttivo della regione (agroalimentare, componentistica meccanica, biomedicale, ceramiche, edilizia), facendo leva sulla ricerca ed innovazione e favorendo le aggregazioni d’impresa.
Il piano della ricostruzione post-sisma rappresenta un’occasione per affermare un modello di sviluppo socialmente equo e sostenibile che permetta alla regione Emilia Romagna di essere competitiva a livello nazionale ed internazionale.
Per quanto ci riguarda non abbiamo dubbi sul fatto che sia necessario ripartire dal lavoro per uscire da una crisi i cui effetti sono devastanti.
L’Emilia Romagna ce la può fare se vengono contrastate le politiche depressive del governo e le scelte delle associazioni d’impresa di far leva sulla diminuzione dei diritti e sulla compressione dei salari come strumenti con i quali favorire la competizione.
Anche per queste ragioni saremo in tanti dall’Emilia Romagna a Roma, domani, per la manifestazione della Cgil in piazza San Giovanni.