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Riaperti 52 posti letto all’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola

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A cinque mesi dal terremoto sono stati riaperti i letti di degenza ordinaria al primo e al secondo piano del padiglione Scarlini che accoglieranno pazienti afferenti alle Unità operative di Medicina, Cardiologia e Pneumologia. Questa mattina rientrati otto pazienti, residenti nel distretto di Mirandola, temporalmente ospitati nell’Ospedale di Carpi. Da oggi riprendono regolarmente i ricoveri da Pronto Soccorso.

Un passo importante verso il ritorno alla normalità degli ospedali colpiti dal terremoto: oggi, domenica 21 ottobre, sono stati riaperti 52 posti letto di degenza ordinaria dell’ospedale di Mirandola, al primo e al secondo piano del padiglione Scarlini. Questi posti letto accoglieranno pazienti afferenti alle Unità operative di Medicina, Cardiologia, Pneumologia e consentiranno la ripresa dei ricoveri da Pronto Soccorso.

Inoltre, sono potuti rientrare otto pazienti residenti nel distretto di Mirandola, temporaneamente ospitati nell’ospedale di Carpi.

“Tutto si è svolto regolarmente grazie ad un’organizzazione che ha funzionato al meglio e che ha coinvolto il personale sanitario degli ospedali dell’Area Nord, specialisti della Centrale Operativa 118 e diversi volontari  – ha affermato il direttore dell’Ospedale di Mirandola Andrea Donati – . L’operazione di trasferimento, per la quale sono state utilizzate ambulanze del volontariato, è iniziata questa mattina e si è conclusa intorno alle 13.00, quando l’ultimo dei pazienti è stato accolto nel padiglione Scarlini del Santa Maria. Ancora una volta si è agito in grande sintonia e tutti hanno svolto al meglio il proprio lavoro, in un clima di entusiasmo per la ripresa delle attività di degenza” – conclude il dottor Donati.

Le operazioni di trasferimento sono state coordinate oltre che dalle direzioni dei due ospedali, dalla Centrale Operativa del 118 e dagli Uffici Infermieristici di Carpi e Mirandola. Fondamentale come sempre il ruolo del Volontariato: col coordinamento della Centrale Operativa 118, sono state utilizzate le ambulanze di diverse Associazioni.

La situazione dell’Ospedale di Mirandola dal sisma a oggi

Sono stati 100 i pazienti ricoverati presso l’Ospedale Santa Maria Bianca trasferiti o dimessi quando ciò era possibile dopo la prima scossa del 20 maggio. Da subito si è operato per ripristinare una serie di servizi essenziali per la gestione delle emergenze. In particolare è stato allestito il Punto Medico Avanzato (PMA) più complesso tra quelli di tutta l’area nord, che è rimasto in funzione fino ai primi di luglio, quando è stata ripristinata una prima parte della struttura ospedaliera ed è quindi stato possibile trasferire le attività di assistenza in emergenza al piano terra del corpo 1.

Hanno gradualmente ripreso la propria funzionalità all’interno dell’ospedale, dalla fine di giugno, gli ambulatori di odontoiatria, oculistica, pediatria, ginecologia e ostetricia, cardiologia, pneumologia, chirurgia e ortopedia oltre a diabetologia. È quindi tornata in attività la

Tac (la Risonanza magnetica riprenderà da novembre) e il  Day hospital oncologico, così come il servizio di Fisiatria e la Dialisi. Per quanto riguarda il corpo 8 dell’Ospedale, ovvero il Padiglione Scarlini, nel lato nord della struttura, grazie al contributo del “Concerto per l’Emilia”, è stato possibile far rientrare in attività la Radiologia e saranno nuovamente operative due sale operatorie, la centrale di sub-sterilizzazione, diversi ambulatori (cardiologia, ortopedia). Nel lato sud del padiglione, invece, concluse le verifiche tecniche, stanno proseguendo i lavori di ristrutturazione che dovrebbero concludersi nei primi giorni di dicembre. Entro il prossimo mese di novembre saranno riaperti altri posti letto di degenza nell’area che ospitava storicamente la medicina (primo piano del corpo 2) mentre entro la prima metà di dicembre tornerà a essere operativo il reparto di Ostetricia.