“Ancora una volta, i tagli di questo Governo si ripercuotono sulla tenuta, e dunque sulla sicurezza di questo Paese. Noi dell’Italia dei Valori esprimiamo la nostra completa solidarietà a quelle forze dell’ordine che si trovano a dover garantire la nostra sicurezza personale, ma prima ancora a mettere quotidianamente in pratica quella parola giustizia che noi tutti chiediamo, in condizioni di sempre minore considerazione da parte del governo centrale. Ancora una volta, la sproporzione fra gli stipendi dei vertici, “non toccati il nome dell’indipendenza”, e il taglio delle pensioni, degli scatti d’anzianità, così come del blocco delle assunzioni che garantirebbe un ricambio fondamentale in questo più che in altri apparati statali, lascia intendere più di qualunque proclama.
Come manifestavano giustamente oggi sotto la nostra Regione – luogo assunto a simbolo per lanciare un messaggio alla politica, cosa di cui come Vicepresidente dell’Assemblea prendo nota – quale indipendenza si può garantire, a Forze Armate decimate? Quale efficienza alla Polizia penitenziaria con innalzamento dell’età pensionabile a 62 anni e pensione decurtata a causa del contributivo? Quale garanzia possono avere, e dunque restituire, Vigili del Fuoco precari ? Queste battaglie sono anche le nostre fin dalle origini del partito, e non possono che trovarci schierati nel farci portatori a livello nazionale di queste istanze fondanti per la sicurezza di tutti noi.
Proprio ieri, non a caso, siamo riusciti a far approvare dall’Assemblea una nostra risoluzione che impegna la Giunta di questa Regione a farsi tramite affinché Governo e Parlamento assumano tutte le iniziative legislative ed esecutive necessarie per affrontare urgentemente le problematica contingente gravante sui lavoratori esodati, su cui ci si permette perfino di sbagliare le cifre. Innalzamento dell’età pensionabile a fronte di una diminuzione di diritti: il nostro Paese, questo, non può reggerlo. E quando a scendere in piazza contro il governo, sono perfino i lavoratori delle forze dell’ordine, e’ un segnale più che evidente che si è superato il limite”.
Così Sandro Mandini, Vicepresidente dell’Assemblea legislativa e consigliere regionale IDV Emilia Romagna