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Formigine: il rapporto fra politiche green e problematiche del Paese


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“Le politiche dell’economia verde devono confrontarsi con le problematiche del paese soprattutto in un periodo di grande crisi finanziaria”. Questo il monito che ha fatto da filo conduttore agli appuntamenti della 2° edizione del Festival Green Economy di Distretto che si sono svolti in mattinata nella sala consiliare del Castello di Formigine.
Il Sindaco di Formigine Franco Richeldi ha aperto il workshop coordinato da Rodolfo Vignocchi Presidente di Cogenergy, sui nuovi scenari energetici per il Distretto ceramico che si poneva come obiettivo di approfondire la situazione attuale, gli scenari per le rinnovabili e i nuovi progetti.

“L’economia nazionale come quella europea attraversano un periodo di stagnazione – ha detto Richeldi – la crisi contrariamente al passato, non è di tipo congiunturale ma di sistema. Per uscirne servono pertanto scelte di sistema, tra le quali uno dei tempi chiave è quello dell’energia: dall’energia green da fonti rinnovabili al risparmio energetico. Il tessuto produttivo del nostro Distretto è estremamente energivoro e la sua competitività si lega non solo ai costi dell’approvvigionamento energetico, ma anche la suo bilancio ambientale. Al tempo stesso, sul versante del risparmio energetico, la vocazione produttiva legata alla ceramica e quindi all’edilizia, ci offre l’opportunità/necessità di essere un laboratorio europeo di una nuova concezione del costruire: dall’edificazione del nuovo alla ristrutturazione e alla rigenerazione del già costruito. A Formigine fin dall’inizio degli anni 2000, l’utilizzo di energie rinnovabili per il soddisfacimento del proprio fabbisogno energetico è stato un criterio progettuale da applicare ad ogni nuovo edificio pubblico, senza dimenticare che il nostro Comune è il primo a livello provinciale per impianti fotovoltaici in ambito privato”.

Andrea Canetti di Confindustria Ceramica ha invece sottolineato la tenuta degli investimenti del comparto ceramico che dimostrano una volontà generale di guardare avanti con fiducia. “Per un settore energivoro fortemente vocato all’export il controllo dei costi energetici rappresenta un elemento essenziale per il matenimento della propria competitività. Da qui l’adozione di macchine e impianti a minore consumo energetico”.  Sono poi intervenuti Carlo Sinatra dello Studio Legale Sinatra di Milano, Marcello Antinucci dell’Agenzia Energia Modena e ha concluso i lavori l’Assessore provinciale all’Ambiente Stefano Vaccari. “E’ necessario – ha spiegato con forza – che il Governo escluda dal Patto di Stabilità degli enti locali, tutti gli investimenti sostenibili che fanno le pubbliche amministrazioni. Bisogna inoltre impegnarsi a costruire per i cittadini e per le imprese, una nuova cultura energetica come indicato dall’Unione Europea. Penso ad azioni virtuose come ridurre i consumi o costruire ad impatto zero”.

La Green Economy dopo il Summit ONU Sviluppo Sostenibile Rio+20, è stato invece il tema analizzato in particolare da Pierluigi Manzione della Direzione Generale Sviluppo Sostenibile del Ministero Ambiente. “A livello internazionale il quadro è complesso – ha affermato – non è stato facile lo scorso giugno a Rio de Janeiro, redigere un documento che riconosca valenza all’economia verde e che soprattutto detti regole comuni sulle quali i paesi possano dialogare. A livello nazionale invece, è fondamentale una governance istituzionale efficace che consenta la creazione di reti/relazione e divulghi pratiche concrete di economia verde verso pubblici differenti”.
Infine, l’ultima provocazione è giunta da Emanuele Burgin del Coordinamento Italia Agende 21. “Come facciamo a fare qualcosa dopo la spending review? Le decisioni che vengono prese a livello internazionale debbono essere più vincolanti per i vari paesi. Oggi abbiamo a disposizione solo la volontà…”.