Da sempre, con coerenza e senza tentennamenti, il nostro Gruppo si è schierato contro le escavazioni di ghiaia che interessano in particolare la frazione di Piumazzo. A tal fine, ricordiamo di aver non solo appoggiato tutte le iniziative promosse dal “Comitato Liberi di Scegliere”, ma di averne posto in essere di autonome anche per il tramite del corrispondente Gruppo Consiliare Regionale oltre ad aver interessato la competente Autorità Giudiziaria per situazioni a noi non chiare: il tutto con l’intento di fermare la sottoscrizione degli accordi tra Comune di Castelfranco Emilia ed Imprese “estrattive”.
Il nostro impegno si è ulteriormente rafforzato a seguito del recente evento sismico che, peraltro, ha determinato l’inclusione del Comune di Castelfranco Emilia tra quelli cosiddetti “terremotati”.
Lo stesso tragico evento ha fatto registrare anche un rilevante e preoccupante fenomeno di innalzamento delle falde acquifere: infatti, è sufficiente una serie di microscosse che precedono lo sciame sismico vero e proprio a determinare il “rigonfiamento” dello strato di argille ed il suo frequente spostamento verso l’alto determina, all’improvviso, l’affioramento della falda.
Ricordiamo che, con riferimento al PAE, l’Amministrazione Comunale ha competenza ad adottare autonome ed esclusive Delibere. Infatti, ai sensi dell’art. 11 e seguenti della Legge Regionale 17/91 (Disciplina delle attività estrattive), l’esercizio dell’attività estrattiva è consentito con provvedimento autorizzativo del Sindaco. Non solo: il Piano delle Attività Estrattive è inserito negli strumenti urbanistici comunali di esclusiva competenza del Comune di Castelfranco Emilia.
A breve verranno stipulati gli accordi tra Comune e “cavatori” che interesseranno quelle aree individuate nella frazione di Piumazzo che, peraltro, sono attraversate da importanti falde acquifere che “alimentano” vasti territori anche fuori Provincia. Le stesse falde acquifere, a causa del fenomeno sismico potrebbero aver subito un “anomalo” innalzamento non rilevabile dal limitato numero di piezometri presenti nell’area e peraltro disposti non in modo uniforme.
E’ necessario, quindi, fermare ogni accordo con le aziende “cavatrici” ed ogni attività di escavazione nelle stesse aree al fine di eseguire preventivamente approfonditi rilevamenti onde evitare danni ambientali irreparabili.
Peraltro, gli ingenti quantitativi di macerie causate dall’evento sismico possono trovare impiego quale materiale sostitutivo ed alternativo della ghiaia i cui quantitativi necessari a soddisfare il fabbisogno locale, di conseguenza, verrebbero proporzionalmente ridotti. A tal proposito, lo stesso Presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, quale Commissario Delegato alla Ricostruzione, tra le tante, il 03 Settembre 2012 ha emanato l’Ordinanza n. 34 con cui prevede una sperimentazione, che riguarda il riciclo delle macerie come rilevato stradale nella costruzione della nuova autostrada Cispadana.
Si aggiunga l’attuale situazione finanziaria e la crisi persistente che hanno determinato il “crollo” del mercato immobiliare e nella nostra città gli alloggi liberi sono diverse centinaia per cui andrebbero comunque rivisti al ribasso i quantitativi di ghiaia “autorizzabili” già portati a 3.500.000 mc con delibera di Consiglio Comunale assunta il 09.06.2010 ancora grazie a “Liberi di Scegliere” ed a noi che sempre abbiamo contrastato il fenomeno. Al riguardo, è bene ricordare che la Lista “No Cave” si astenne dal votare quella proposta di delibera definita “onorevole”, annunciandone una sua “eclatante” per fortuna ritirata, dopo essere stata presentata, visto che proponeva di scavare a -15 metri nelle aree di cava già aperte!!!
Fedeli al nostro impegno, quindi, oggi presenteremo l’ennesimo Ordine del Giorno con cui chiederemo la sospensione del PAE/PIAE sino a conclusione di approfonditi rilevamenti in ordine al livello delle falde acquifere presenti nelle aree interessate e che al contempo il Sindaco di Castelfranco Emilia, sulla scorta dei predetti accertamenti che saranno esperiti da tecnici qualificati, sulla scorta degli indirizzi che saranno forniti dal “Comitato tecnico scientifico di livello provinciale” e sulla scorta dei nuovi quantitativi che saranno determinati come necessari alla luce anche della predetta Ordinanza n. 34 della Regione Emilia Romagna, sottoscrivi provvedimenti autorizzativi limitatamente all’effettivo fabbisogno locale annualmente determinato e nel rispetto dei limiti di profondità massima ammissibile sulla base delle rilevazioni come in precedenza descritte impegnandosi, se del caso, a revocare o modificare lo stesso PAE.
Tale Ordine del Giorno sarà discusso nel prossimo Consiglio Comunale del 21 Novembre al quale abbiamo chiesto di invitare, ancorché “a termine”, anche l’Assessore Provinciale all’Ambiente Stefano Vaccari, almeno per capire le sorti del PIAE – alla luce dell’accorpamento delle Province di Modena e Reggio Emilia – e per tentare di trovare una condivisione su quanto da noi proposto.
Mentre chi si definisce “No Cave” ancora si preoccupa e si pone in evidenza solo per far tassare le attività estrattive, noi a tutela e rispetto del territorio e dell’ambiente, come sempre e solo nel preminente interesse pubblico, chiediamo e diciamo a gran voce:
“FERMIAMO LE CAVE !!!” … e non solo sulla stampa e non solo a parole!!!
(Giorgio Barbieri, Capogruppo Lega Nord Padania – Cristina Girotti Zirotti, Coordinatrice Gruppo Lega Nord Padania)