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“I farmacisti nel terremoto”, domenica la presentazione alla Librerie Feltrinelli di Modena

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Un instant book nato dalla voglia e dalla necessità di documentare e raccontare dal di dentro, da un punto di vista particolare, quello dei farmacisti, la drammaticità ma anche la speranza e la voglia di agire nelle ore e nei giorni successivi alle devastanti scosse telluriche del 20 e 29 maggio che hanno messo in ginocchio l’Emilia. Un libro corale per un’unica visione d’insieme, storie raccontate dalla viva voce dei protagonisti, i farmacisti delle provincia di Modena soprattutto, da subito in prima linea per far fronte alle esigenze della popolazione così duramente colpita; le loro esperienze prima umane e poi professionali, raccolte da una collega farmacista che è anche giornalista.

“I farmacisti nel terremoto – Storie di colleghi nell’emergenza, tra paura e sorrisi”, scritto dalla bolognese Elena Penazzi per i tipi di Tecniche Nuove, già disponibile nelle librerie di tutta Italia, verrà presentato domenica 25 novembre alle ore 11.30 alle Librerie Feltrinelli di Modena. Presenti, oltre all’autrice, il farmacista dott. Renzo Belli e la fotografa Francesca Guerrini, che per l’occasione inaugurerà una mostra delle sue foto a corredo del volume presso i locali della libreria. Il volume, arricchito delle foto di Francesca Guerrini, si avvale di una prefazione del giornalista Toni Capuozzo. L’intero ricavato della vendita del libro andrà a sostegno delle popolazioni terremotate.

Elena Penazzi è farmacista e giornalista, iscritta ad entrambi gli albi: titolare della Farmacia Zolino snc di Imola, scrive per l’editore Tecniche Nuove su “Tema Farmacia” ed è Direttore Scientifico della rivista “Cosmesi in farmacia”.

“Questo libro è nato in giugno – precisa l’autrice – dopo che avevo parlato con alcuni farmacisti terremotati, per un primo reportage da pubblicare su Tema Farmacia. Questi farmacisti mi avevano colpita moltissimo, per la loro forza e il loro coraggio. Ne ho parlato con Nicola Posa, consulente marketing e a capo della Schackleton Consulting: anche lui voleva fare qualcosa, attraverso la sua Onlus ‘Farmacia del Cuore’. Dopo pochi giorni mi ha richiamata e mi ha detto: ‘scrivi un libro sulla loro esperienza’. E io, senza pensarci mezzo secondo, ho detto sì, con entusiasmo e passione. Ho progettato il mio ‘viaggio’ in Emilia in pochissimo tempo. In un solo mese il libro era pronto, ma solo perchè sono stati i colleghi che ho incontrato e intervistato a darmi la forza per farlo. Li ringrazio tutti, mi hanno dato tanto e io voglio assolutamente fare qualcosa per loro. Per questo spero che le vendite del libro andranno bene: la casa editrice Tecniche Nuove, per la prima volta, destinerà tutti i proventi delle vendite al Comitato istituito dai farmacisti terremotati. E lo stesso avverrà con il compenso dovuto a me e alla mia amica e fotografa, Francesca Guerrini, che ha immortalato nei suoi scatti, presenti nel libro, le emozioni di questo tragico evento”.

“Ci congratuliamo sia con l’autrice che con l’associazione che ha reso possibile questa iniziativa – sottolinea Silvana Casale, Presidente di Federfarma Modena – perché consente una riflessione sul ruolo anche di tipo sociale e di punto di riferimento per la collettività che il farmacista rappresenta in una situazione di emergenza, e perché anche in questo modo sarà possibile raccogliere fondi per sostenere la ripresa”.

Dalla prefazione del noto giornalista televisivo Toni Capuozzo: “Bene, questo libro colma, per me e per tutti, la miopia di quei giorni forsennati e la superficialità di tanti luoghi comuni. Racconta storie belle e drammatiche di uomini e di donne che hanno fatto il loro dovere, e molto di più. Spiega come hanno improvvisato dalle prime ore un servizio pubblico decisivo, anche se l’espressione “servizio pubblico” non dice tutto. Lo spiega perfettamente quella farmacista che dice: “Ci cercano, vengano anche se non hanno bisogno di nulla, solo per vedere che ci siamo”. Che la farmacia c’è, o almeno c’è il camice bianco, che c’è un luogo che non è solo servizio pubblico o farmaci irrinunciabili, ma un posto che infonde un senso di continuità, una piccola certezza, almeno quanto l’ufficio postale, la stazione dei carabinieri, l’altare della domenica”.