Home Cronaca 10 domande senza risposta sulla nuova urbanistica a Formigine

10 domande senza risposta sulla nuova urbanistica a Formigine


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A far seguito alla vicenda comparsa per la prima volta sui giornali (documento riportato dalla Gazzetta di Modena in data 19/09/2012 con articolo a firma di Giovanni Tizian – ndr) e riguardante l’esposto presentato alla Procura della Repubblica in merito ad atti e comportamenti riferiti alla nuova programmazione urbanistica del Comune di Formigine, in particolare all’adozione del Piano Strutturale Comunale (P.S.C.) e del Regolamento Urbanistico Edilizio (R.U.E.) avvenuta in Consiglio Comunale in data 25/11/2010, i Consiglieri del Comune di Formigine Romano Drusiani e Gianluigi Vecchi e il Presidente del Consiglio di Frazione di Magreta, Dino Messori, inoltrano il seguente comunicato:

 

LE DIECI DOMANDE SENZA RISPOSTA SULLA NUOVA URBANISTICA AFORMIGINE

Nel silenzio assordante del sindaco di Formigine Franco Richeldi e della sua giunta, riportiamo all’attenzione le dieci domande sul PSC-RUE adottato (nuovo PRG) che ancora non hanno trovato risposta.

Contro la disinformazione e le falsità di quanti hanno voluto personalizzare la vicenda dell’esposto in procura, riducendola ad una sorta di vendetta del singolo, riportiamo i fatti.

La realtà dice che l’esposto sul PSC-RUE di Formigine è stato firmato da Romano Drusiani, Gianluigi Vecchi e Dino Messori, due consiglieri comunali di maggioranza ed un presidente di consiglio di frazione.

Queste le dieci domande, per le quali richiediamo una risposta da parte del sindaco e della sua giunta:

1. È vero che alcuni consiglieri comunali hanno ottenuto una previsione di edificabilità su terreni loro, di loro società o di parenti stretti?

2. È vero che detti consiglieri comunali, con il loro voto, hanno concorso a deliberare queste trasformazioni?

3. È vero che in Italia esiste una legge che vieta agli amministratori l’approvazione di propri vantaggi?

4. È vero che sono stati effettuati diversi frazionamenti di terreni allo scopo di ottenere un’edificabilità che altrimenti le nuove norme avrebbe impedito?

5. È vero che questi frazionamenti, eseguiti alla vigilia dell’adozione del nuovo PSC-RUE, sono stati controllati e vistati dal Comune?

6. È vero che in Italia esiste il reato di lottizzazione abusiva?

7. È vero che il consigliere comunale deve approvare solo decisioni improntate all’interesse generale?

8. È giusto approvare un nuovo PSC-RUE che conferma questi vantaggi?

9. È vero che in casi simili il ricorso al TAR ha portato all’annullamento delle delibere?

10. È moralmente accettabile che consiglieri comunali che hanno avuto questi vantaggi continuino a stare in consiglio comunale?

Come può il sindaco, massima espressione della comunità, ignorare quesiti attinenti agli atti amministrativi che investono l’attività da lui presieduta, sottraendosi dal rispondere e sollevando polemiche pretestuose e devianti dall’oggetto della domanda?

I contenuti di tutti gli atti amministrativi devono essere esenti da forme di abuso di potere, illogicità, contraddittorietà e disparità di trattamento. È su questo tema che vorremmo si svolgesse il confronto.

(Romano Drusiani, Gianluigi Vecchi, Dino Messori)