A tre mesi dalla scomparsa di Roberto Roversi, un gruppo di amici e collaboratori del poeta bolognese, coordinati da Antonio Bagnoli, ha realizzato un “foglio volante” per ricordarlo nel modo migliore: facendolo leggere.
In formato cm 64×88, piegato cinque volte, il foglio contiene una selezione di opere di Roversi che – “in ordine casuale e senza introduzioni” – vogliono offrire a tutti l’opportunità di conoscere la sua scrittura. I testi, scelti dai curatori tra la produzione di Roversi, abbracciano la poesia (da “Descrizioni in atto” a “L’Italia sepolta sotto la neve”, da “Libri contro il tarlo inimico” ai testi liberi), la narrativa (tre pagine di “Caccia all’uomo”), il teatro (l’incipit de “La macchia d’inchiostro” e dell’inedito “Il discorso”), la canzone (i testi di “Chiedi chi erano i Beatles” e “Parole incrociate”), e una lettera (esempio della modalità di scrittura “privata”).
Un excursus, quindi, tra le pagine di un grande autore offerto al pubblico in una modalità che gli è sempre stata congeniale: quella dell’opera liberamente distribuita, agile e tascabile, da trovare nei luoghi pubblici di incontro come le librerie e le biblioteche, tra cui Archiginnasio e Salaborsa.
Primo in Italia ad usare il ciclostile per la diffusione in autonomia della propria opera letteraria, già dalla fine degli anni settanta, Roversi fu motore instancabile di numerose iniziative concretizzate in riviste/foglio a diffusione gratuita, tra cui ricordiamo “La tartana degli influssi”, “Dispacci”, “Spartivento”, “Il giuoco d’assalto”.
Questo “Foglio per Roberto Roversi” – realizzato dalle Edizioni Pendragon, in collaborazione con il Comune di Bologna è stampato in 5000 copie ed è il primo omaggio della città al suo grande poeta. Ne seguiranno, a breve, altri.