Il freddo pungente ha accompagnato oggi, giovedì 13 dicembre, il risveglio dei modenesi. Alla stazione di rilevamento dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia presso il Campus di Ingegneria, al limite periferico della città, la temperatura minima è scesa a -6.3°C, mentre in centro città, dove è collocata la stazione storica sul torrione orientale del Palazzo Ducale, la colonnina è scesa a -1.7°C. “Sono temperature – fa notare il metereologo Luca Lombroso – di circa 4-5°C inferiori alle medie stagionali. Ma non è stato quello odierno il giorno più freddo dell’ondata in corso. Sabato 8 dicembre, infatti, i termometri erano scesi rispettivamente a -6.8°C e a -2.2°C”.
Secondo gli esperti la presente ondata di freddo – nel suo complesso – non presenta particolari anomalie, né in termini assoluti né per il mese di dicembre. “Quest’anno – prosegue Luca Lombroso – tutti ricordiamo che a febbraio gelo e neve la fecero da padroni, con i termometri precipitati a -13.6°C al Campus di Ingegneria e a -6.3°C nell’Osservatorio di Piazza Roma. Allo stesso modo non si possono fare paragoni tra i 6 cm di neve caduti fra venerdì 7, con 5 cm, e sabato 8 dicembre con un altro centimetro caduto nella notte, con gli 83 cm della intensa nevicata del febbraio scorso”.
Riguardo al mese di dicembre – sempre secondo gli esperti – basta andare indietro al 2009 e al 2010 per scovare valori molto più gelidi: -11.1°C del 19/12/2010 al Campus di Ingegneria e -8.6°C del 21/12/2009 all’Osservatorio di Piazza Roma. Unica differenza rispetto a quegli anni è che “il freddo è arrivato in anticipo”, già alla prima decade di dicembre, un periodo nel quale “per intensità pari a quella odierna mancava dal 1991”. “Ma va detto che negli ultimi anni – aggiunge Lombroso – questo periodo dell’anno è stato spesso caratterizzato, viceversa, da condizioni per opposto miti. Eclatante la differenza del giorno dell’Immacolata fra il 2011, quando al Campus di Ingegneria si registrarono +14.4°C di massima, ovvero 12.3°C in più rispetto alla temperatura massima di quest’anno!”.
Il 13 dicembre, giorno dedicato a Santa Lucia, è – per convenzione popolare ma anche per le statistiche – una data tipica per le nevicate: due sono quelle memorabili e abbastanza recenti, nel 1995 con 20 cm e nel 2001 con la “tormenta di Santa Lucia”, 10 cm accompagnati dal fenomeno del blizzard, ed entrambe causarono seri disagi.
Previsione. Ora è in arrivo una perturbazione e la neve, giorno di Santa Lucia, ci riprova ad insinuarsi, ma ha scarse possibilità di successo, almeno in Emilia centrale. Il freddo ha le ore contate e l’eventuale neve sarà momentanea. Sta arrivando infatti una perturbazione atlantica preceduta da correnti di aria mite da sud, che scorreranno sopra un “cuscino di aria fredda” che resta intrappolato nella pianura padana. Dopo un tentativo di neve, debole e intermittente, verso la sera di oggi giovedì 13 dicembre e parte della notte seguente, il fenomeno più vistoso, nella giornata di venerdì 14 dicembre, nel modenese e nel reggiano sarà il gelicidio o “pioggia che gela al suolo”, un fenomeno insidioso per la circolazione stradale e anche pedonale, non nuovo per le nostre zone, soprattutto negli ultimi anni. “Un episodio analogo – ricorda Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico di Modena – si verificò proprio il 21-22 dicembre 2009, in modo veramente intenso. Questa volta, tuttavia, sarà per fortuna meno intenso”. Più a ovest, tra Parma e Piacenza, la neve resisterà maggiormente ma sarà di breve durata. Perfino sull’Appennino la precipitazione nevosa si ritirerà ben presto alle quote e cime più alte. Sabato 15 dicembre, dopo una pausa, arriverà una seconda perturbazione che porterà precipitazioni piovose, con temperature di poco sopra lo zero, in graduale rialzo anche a +8-10°C, specie domenica 16 dicembre, quando passata la perturbazione si avranno alcune schiarite, ma con grigiori da nubi basse e, a sera, nebbie in pianura.
“Termina dunque questa prima ondata di freddo dell’inverno 2012/13. E le giornate seguenti – conclude Luca Lombroso – saranno variabili e miti, generalmente in linea con l’andamento del periodo. Per ora non sono attese altre ondate di freddo e, come è ormai fisiologico in assenza di irruzioni fredde, le temperature torneranno sopra la media stagionale. E Natale? Il vero Bianco Natale a Modena manca da ben 49 anni, ma è presto per saperlo: per ora non ci sono le premesse! Ma i cambiamenti climatici sempre in agguato non possono escludere in assoluto sorprese”.