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De Vinco: “Imu rischia di far chiudere le scuole gestite dalle cooperative”

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Gaetano_De_Vinco_20L’Imu rischia di far chiudere le scuole gestite dalle cooperative e privare migliaia di famiglie modenesi della possibilità di scegliere un progetto educativo per i loro figli. L’allarme è lanciato dal presidente di Confcooperative Modena, Gaetano De Vinco, preoccupato per l’incidenza della nuova imposta sugli immobili sui bilanci delle scuole gestite dalle cooperative sociali. «Per l’Imu 2012 le scuole di Modena e provincia gestite da cooperative hanno versato cifre enormi rispetto ai fatturati degli istituti. In qualche caso – spiega De Vinco – le cooperative si sono fatte carico dell’imposta per aiutare i proprietari degli edifici, spesso enti religiosi non in grado di sopportare gli esborsi». Il presidente di Confcooperative Modena sottolinea che le attività scolastiche non sono nate per fare business, ma per rispondere ai bisogni educativi di migliaia di famiglie che desiderano un’alternativa all’istruzione statale; da anni anche a Modena questi istituti collaborano proficuamente con gli enti locali attraverso accordi e convenzioni, contribuendo in modo determinante a soddisfare la domanda educativa. «Non si tratta certo di attività commerciali, pertanto l’Imu non ha senso. Anziché esserne esenti, riconoscendo l’impegno a favore della comunità, l’imposta mette in pericolo la sopravvivenza di esperienze educative e scolastiche che, nate dal basso, – ricorda De Vinco – integrano i servizi dello Stato e dei Comuni. Se le cooperative fossero costrette a chiudere iniziative scolastiche, i Comuni dovrebbero comunque dare risposte ai cittadini e costruire nuove scuole: con quali risorse? A meno che non si pensi che, per salvare i bilanci, le scuole potrebbero rincarare le rette. In questo caso la conseguenza sarebbe che le famiglie potrebbero dover pagare, oltre all’Imu sulla propria casa, anche quella per la scuola dei propri figli. Un’eventualità francamente inaccettabile», conclude il presidente di Confcooperative Modena.