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Borgo Panigale, Sorbi (UDC): a quando la delocalizzazione della Gironi?


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gironiNell’ultima seduta del Consiglio provinciale ho posto un’interrogazione all’Assessore Burgin sulla situazione attuale della ditta insalubre Gironi Francesco & C., perchè sollecitato da alcuni cittadini che mi hanno contattato per segnalarmi le condizioni in cui vivono da anni, abitando in prossimità degli impianti dell’azienda, con sede nel quartiere Borgo Panigale, zona tra le più popolose di Bologna: camion dalle ore 4 del mattino fino a a sera, caos, condizioni chì e costringono i cittadini a tapparsi letteralmente in casa con le finestre chiuse e che vedono il posarsi di polveri scure sui davanzali e all’interno delle case.

La società si occupa di recupero, trasporto, stoccaggio e lavorazione rottami ferrosi e non ferrosi e raccolta e stoccaggio rifiuti speciali e speciali pericolosi.

Il Comune di Bologna nel 1997 l’ha definita “industria insalubre di I° classe e non sussistono le condizioni previste dalla legge che ne impediscano la delocalizzazione, come affermato da Arpa e dal Servizio Sanitario Regionale che sottolinea la non efficacia della barriera di mitigazione acustica eretta in via Magellano al fine di contenere l’inquinamento acustico prodotto dalla Ditta.

Nel 2010 l’inquinamento acustico provocato dall’Azienda Gironi ha avuto ripercussioni sulla salute dei cittadini, come documentato da referti medici (certificato medico di un tumore alla gola di Mariano dall’ Aglio)

Inoltre Arpa stessa il 4 febbraio 2011 ha notificato a Provincia il superamento concentrazioni soglia di contaminazione per uso verde pubblico, affinchè il nostro Ente identificasse il responsabile e lo diffidasse, come la normativa prevede.

La Provincia, nella persona dell’assessore Burgin ha risposto in modo pilatesco, addebitando ogni responsabilità e competenza al Comune di Bologna, perchè la soluzione sarebbe solo di natura urbanistica e quindi in capo a Palazzo d’Accursio.

Ha aggiunto, però, che “l’azienda opera in un’area urbanisticamente idonea”.Peccato che l’assessore dimentichi quanto affermato in casa di un cittadino, che ci ha testimoniato che ha dovuto urlare, per farsi intendere, tanto era il rumore prodotto da scarichi di metallo, concludendo che la ditta non poteva restare e doveva essere delocalizzata!

Ci domandiamo come il membro della giunta di Palazzo Malvezzi concili quanto affermato ieri in Consiglio con la norma contenuta nel Decreto legislativo 152/2006 articolo 244, secondo comma, che affida a Provincia l’onere di diffidare il responsabile della potenziale contaminazione, dopo esserne stato formalmente informato dagli organi competenti, come risulta che Arpa abbia fatto nel caso in specie.

Il tema della salubrità ambientale è sicuramente delicato, complesso perchè coinvolge ed a volte contrappone interessi ugualmente significativi: da un lato la salute pubblica, dall’altro il garantire la produzione e di conseguenza il mantenimento dei livelli occupazionali (Taranto e l’affaire Ilva docet)

Occorre maggior rispetto, sensibilità, competenza ed anche umiltà nell’approcciarsi a tematiche così fondamentali.

Certo non si può accettare una risposta così sommaria, superficiale da parte di chi ricopre un ruolo di assessore in un ente locale come la Provincia di Bologna.

Continueremo a richiamare l’attenzione degli assessori, affinchè non liquidino con poche, scarne e soprattutto ristrette parole, le situazioni pesanti che quotidianamente i cittadini vivono loro malgrado.

L’ente pubblico può e deve tutelarli, pena l’infondatezza della motivazione di esistere dell’ente pubblico stesso.

Attendiamo le risposte che ieri non hanno avuto una corretta replica su quale sia la situazione aggiornata sull’intera vicenda ed in particolare:

– sull’inquinamento ambientale sulle ripercussioni sulla salute pubblica dei residenti,

– sull’ipotesi di delocalizzarla nel territorio di Minerbio

– se la ditta Gironi ha adempiuto a comunicare l’avvio di procedura di bonifica di sito potenzialmente inquinato;

– quali sono gli intendimenti in merito a questa annosa vicenda e il contributo alla sua risoluzione ed infine Provincia ha svolto, quindi, le opportune indagini ed ha emesso l’atto di diffida?

(Mauro Sorbi Consigliere Provinciale)