“Condivido la preoccupazione espressa in questi giorni da alcuni esponenti politici bolognesi e dal presidente prov.le della Fism. Un taglio del finanziamento alle scuole paritarie, come vorrebbero i promotori del referendum, rischierebbe di minare una possibilità di scelta e di servizio essenziale per centinaia di famiglie.
Dispiace che su questo tema emerga sempre un radicalismo ideologico anti sussidiarietà, che fatica ad essere riconosciuta come principio condiviso di buon governo e di corretta organizzazione fra i diversi livelli della società. In queste cose, laicamente, occorrerebbe prima di tutto guardare ai fatti con buon senso.
Le scuole paritarie fanno parte del sistema scolastico nazionale, svolgono un servizio pubblico senza il quale tante famiglie non troverebbero risposta né nella scuola statale nè in quella comunale, rappresentano una possibilità di scelta educativa per tanti che non per forza sono abbienti. Immaginare che senza contributi queste scuole possano semplicemente aumentare le rette significa essere fuori dalla realtà.
Esprimo apprezzamento per la posizione seria e realistica che, viceversa, il Comune di Bologna con la Giunta Merola ha fin qui adottato”.