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Invalidi, come evitare “furbetti” e ingiustizie

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L’idoneità al lavoro, l’inabilità pensionabile e le rendite sono state sabato scorso al centro di un convegno organizzato con successo nell’aula magna dell’Università dall’Ordine dei medici di Reggio Emilia ed intitolato “Certifica-RE3”. Nell’occasione si è analizzato il ruolo delle certificazioni come strumento per acquisire e mantenere un’indennità pensionabile non legata all’età anagrafica o contributiva, ma a titolo di tutela del disagio certificato.

L’assessore provinciale alla Sicurezza sociale, Marco Fantini, nel corso del suo saluto ha sottolineato il ruolo fondamentale dei medici e di tutti i professionisti che operano nel campo delle certificazioni. “L’opinione pubblica presta molta attenzione alle prestazioni cliniche, ma in pochi hanno maturato la consapevolezza che un’errata certificazione produce effetti distorti per anni, a volte per decenni – ha tra l’altro detto l’assessore Fantini – Non possiamo limitarci ai picchi scandalistici sui falsi invalidi, dobbiamo pretendere appropriatezza ed uniformità di giudizio in ambito certificativo perché, oltre allo spreco di risorse pubbliche, dobbiamo evitare iniquità ed ingiustizie. I professionisti preparati sono i primi a pretendere che vengano censurati e perseguiti i comportamenti inopportuni ed illeciti, perché soltanto in un sistema efficiente ed equo, si può promuove il merito e garantire i benefici e le provvidenze a coloro che ne hanno il diritto”.

Il convegno, giunto ormai alla terza edizione grazie all’impegno appassionato del dottor Robbi Manghi, si è chiuso con il confronto tra diversi responsabili delle procedure valutative come Giorgio Grandinetti, Luca Bergonzini, William Zanoni, Giorgio Gualandri e Massimo Ferrari.