Equità sociale e fiscale, sostegno ai redditi più bassi, welfare, solidarietà e difesa della Costituzione. Sono le richieste che i sindacati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uil Pensionati dell’Emilia-Romagna avanzano alle forze politiche che si candidano a governare il Paese. Lo fanno, a nome degli 800mila pensionati loro iscritti (pari all’80% degli over 65 in regione, il 18% di tutta la popolazione e il 22% di quella in età di voto), con una campagna di volantinaggio in tutta la regione e con un incontro pubblico e aperto alla stampa che si terrà lunedì 4 febbraio dalle ore 10 alle 14 presso “I Portici Hotel” di Bologna (via Indipendenza 69).
All’incontro, a cui sono stati invitati gli esponenti di tutti i partiti, partecipano Maria Cecilia Guerra (candidata Pd al Senato), Andrea De Maria e Paolo Bolognesi (candidati Pd alla Camera), Giuliano Cazzola (candidato al Senato nella lista Con Monti per l’Italia), Gian Luca Galletti (candidato alla Camera per l’Udc) e Claudio Grassi (candidato di Rivoluzione civile alla Camera). Apre i lavori il segretario generale regionale dello Spi-Cgil Maurizio Fabbri, interviene Lidia Giombini della segreteria regionale Fnp-Cisl, conclusioni affidate a Romano Bellissima, segretario generale nazionale della Uil Pensionati.
“Equità, crescita e giustizia sociale devono essere le priorità del futuro governo politico, che i prossimi 24 e 25 febbraio sarà liberamente eletto dai cittadini” dicono i segretari regionali Maurizio Fabbri (Spi-Cgil), Alberico Cerbari (Fnp-Cisl) e Rosanna Benazzi (Uil Pensionati). Secondo i pensionati, servono innanzitutto nuove misure a difesa dei redditi da pensione e da lavoro dipendente, essenziali per far ripartire i consumi così come “una diversa politica fiscale, improntata a una chiara progressività” e la revoca del blocco delle pensioni sopra i 1.100 euro, “una misura odiosa e profondamente ingiusta, che sta colpendo milioni di pensionati”. Anche l’Imu va ripensata, alleggerendola per la prima casa, e va data una risposta agli incapienti, cioè a chi ha un reddito così basso da non poter neanche usufruire di agevolazioni fiscali.
Chiedere di più a chi ha di più: per i pensionati, in cima all’agenda del nuovo governo deve esserci anche la lotta alle diseguaglianze. “Occorre ridurre la forbice tra redditi alti e bassi, introducendo una tassa patrimoniale e colpendo i capitali portati all’estero senza sconti vergognosi”. Provvedimenti che, uniti a una razionalizzazione della spesa pubblica e al contrasto all’evasione fiscale, permetterebbero di trovare nuove risorse per combattere la “precarietà selvaggia” e favorire l’inserimento lavorativo dei giovani, ma anche per finanziare una legge nazionale sulla non autosufficienza ed estendere il sistema del welfare, preservandone l’universalità e rendendolo un “volano per lo sviluppo e per la creazione di nuovi posti di lavoro”.
“Nessun cambiamento positivo della società è possibile ignorando gli anziani, che sono una risorsa che va valorizzata per la tenuta sociale del Paese – concludono i segretari dei pensionati dell’Emilia-Romagna –. Dalla politica ci aspettiamo risposte responsabili e scelte coerenti, capaci di prendersi in carico i bisogni della popolazione, quella più debole innanzitutto”.