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Bargi (Lega Nord): su Sgp nulla da imparare da chi ha creato il problema

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bargi_lega_nordSul caso della ormai (finalmente aggiungerei) discussa situazione della società patrimoniale del Comune di Sassuolo se ne dicono di tutti i colori, ma forse volontariamente vengono omessi alcuni dettagli.

Non si spiega il perché tale struttura sia stata creata; le critiche che abbiamo avanzato da tempo è che si tratti di un espediente per fuggire dal patto di stabilità assumendo più persone di quelle consentite ed indebitandosi maggiormente. Ci si chiede allora il perché, eppure nessuna risposta ci è mai stata data.

Non si spiega in toto il ricorso all’indebitamento; parliamo di oltre 50 milioni di € realizzati in un paio di anni dalla precedente amministrazione (quella del sindaco Pattuzzi). Anche qui, malgrado diverse richieste anche alle strutture del Comune non ci sono mai arrivate risposte che facciano chiarezza su tutto l’ammontare dei debiti e da parte del PD, padre di SGP, non sono mai state rilasciate informazioni. Alla faccia della trasparenza e del rispetto nei confronti dei cittadini.

Non si spiega come mai sia stato esposto il Comune nei confronti dei debiti della società senza dare comunicazione al Consiglio Comunale. Di recente si è infatti espressa la Corte dei Conti in merito al alcune lettere di patronage del Comune inviate alle banche creditrici della SGP, obbligando l’amministrazione ad un passaggio in Consiglio Comunale per informare i consiglieri. Ci chiediamo perché non sia stato fatto allora. C’è anche da domandarsi come mai una lettera di patronage sia firmata da una persona diversa dal Sindaco eletto per rappresentare i cittadini?

Non si spiega come mai siano stati spostati dal Comune ad SGP i Lavori Pubblici e la gestione eventi della Città di Sassuolo, due tipologie di servizi pubblici che sono normalmente finanziati dalla entrate tributarie e quindi inalienabili dalla struttura pubblica. Il che ci porta a capire come mai SGP lavori in perdita sulla maggior parte dei servizi erogati, e la soluzione da parte del Partito Democratico a riguardo era quella di trasferire denaro dal socio (Comune) alla società (SGP) che al netto delle imposte avrebbe ottenuto il mero pareggio di conto economico, magari con qualche utile. Rimaneva però il problema che il Comune avrebbe dovuto pagare SGP per i servizi resi e trasferirgli ulteriore denaro per motivi prettamente contabili. Assurdo e macchinoso per durare nel tempo.

Purtroppo i dubbi a cui bisogna dare risposta nell’interesse dei cittadini sono ancora tanti, ma che la creazione di SGP sia un enorme investimento sbagliato che crea ancor oggi enormi problemi alla Città di Sassuolo è chiaro agli occhi di tutti, così come il fatto che membri della precedente amministrazione ancora siedano in Consiglio Comunale e che con tutta probabilità si ricandideranno alle prossime amministrative come nulla fosse.

Ma quel che è peggio, e dovete perdonare lo sfogo, è che escono sui giornali a dare lezioni di buon governo, quando da almeno 2 anni la Lega Nord si batte affinché venga riconosciuta come problema amministrativo estremamente grave la situazione di SGP. Dalla minoranza ci dicevano di pensare solo ai numero e dalla maggioranza abbiamo avuto poca attenzione. Oggi invece, sarà per l’avvicinarsi della campagna elettorale, il tema è diventato fondamentale per tutti. Noi, stanchi di ripetere le stesse cose in Consiglio Comunale abbiamo indetto una conferenza stampa l’estate passata con un Programma di Fine Mandato per l’amministrazione attuale nel quale prevedevamo le seguenti iniziativi per realizzare un piano di recupero per la società:

  • Aumento dei ricavi di SGP dovuti ad una maggior fatturazione nei confronti del Comune per tutti i servizi che SGP eroga per la Città e risultano senza copertura economica;
  • Riduzione dei costi con un importante rivalutazione delle convenzioni onerose e dei contratti dei Global, oltre ad un’attenta analisi sulla gestione interna e del personale (erogare dei premi dopo 3 anni di perdita è contro ogni logica);
  • Progressivo reintegro in Comune dei Lavori Pubblici e della gestione degli Eventi;
  • Eliminazione, dove possibile, di collaborazioni esterne facendo lavorare il solo personale di SGP, valutando delle possibili riconversioni;
  • Sbloccare risorse nel Comune per consentire le operazioni di reintegro.

Questi sono stati i suggerimenti che noi, da almeno un anno ripetiamo alla politica sassolese. Non ci aspettiamo di avere la soluzione ad ogni problema, ma per lo meno ci siamo sforzati, pur nella difficoltà di avere pochi dati alla mano di presentare quello che politicamente ci sembrava più giusto nell’interesse della Città. Volevamo smuovere le acque e far alzare la guardia sul tema, e ci siamo riusciti. Ad oggi tuttavia le nostre proposte sono in valutazione come alcune tra le iniziative possibili per sistemare la situazione sia da parte dell’Amministrazione sia da parte del consulente Manfrin, dimostrando che forse, se si fosse agito quando era ora, oggi il piano di recupero potrebbe essere già attivo, che è la cosa più importante per Sassuolo ed sassolesi.