Dalle rilevazioni effettuate dai Centri per l’Impiego della Provincia di Reggio Emilia, riferite all’intera annata 2012, emerge un quadro statistico e di tendenza abbastanza preoccupante. Il trend occupazionale si conferma negativo. Gli avviamenti al lavoro sono stati 85.432 (41.851 maschi e 43.881 femmine) con un calo del 6,8 % rispetto al 2011. I lavoratori coinvolti sono stati 54.664 (29.604 maschi e 25.060 femmine) in calo del 9,5% rispetto all’anno precedente. Anche il saldo tra avviamenti e cessazioni segna un meno 2.670, con 3.836 persone in più nelle cessazioni rispetto agli avviamenti.
C’è un dato leggermente positivo, in contro tendenza, relativo all’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, (dal 19,5% al 22,5%), anche se contestualmente aumenta l’occupazione part-time (dal 24,4% al 27,5%).
Per quanto riguarda i dati occupazionali suddivisi per settore, c’è un leggero incremento nell’agricoltura (dal 7,4% all’8,1%), un significativo calo nel terziario (dal 71% al 63%), un discreto aumento nel settore industriale (dal 21% al 28,5%). Questi ultimi dati di settore sono in sintonia con i dati economici regionali e nazionali.
I disoccupati iscritti al 31.12.2012 sono 26.957 (11.672 maschi, 15.285 femmine), in aumento dell’11,2% rispetto all’anno precedente; inoltre i disoccupati di lunga durata (oltre i 12 mesi) continuano ad aumentare sensibilmente, così come i lavoratori in mobilità (sono 5.479), che sono in costante crescita dopo l’impennata del 2009.
Complessivamente si registra perciò un peggioramento della situazione occupazionale della nostra Provincia, in sintonia con l’aumento del numero delle aziende in difficoltà.
“I dati registrati dai nostri Centri per l’Impiego riferiti all’anno 2012 – commenta il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia Pierluigi Saccardi – ci consegnano l’immagine di una economia provinciale ancora in forte affanno, con pesanti conseguenze sul mercato del lavoro, sia per coloro che vogliono accedervi, sia per chi già avviato, vive però condizioni di precarietà o per la durata o per la scarsa consistenza del rapporto di lavoro. Per questo vogliamo che i nostri Centri per l’Impiego non siano solo uffici dove si registrano i nominativi dei disoccupati, di chi cerca lavoro, o di chi viene inserito nelle attività produttive o di servizio, ma rappresentino un solido riferimento per tutti i cittadini interessati ad una occupazione, offrendo disponibilità a colloqui mirati per approfondire i bisogni e le caratteristiche professionali di ognuno, assistendo gli utenti nei diversi passaggi per cercare il lavoro e proponendo loro tutte le opportunità di crescita professionale oggi indispensabile per essere efficienti nel ruolo che il mercato del lavoro riserva. Stiamo anche seguendo con attenzione – prosegue Saccardi – l’andamento delle crisi aziendali locali, cercando di aiutare le aziende a rimuovere le cause di queste crisi ed i lavoratori a superare il forte impatto che una perdita del posto di lavoro, temporanea od ancora peggio definitiva, produce su di loro e sulle rispettive famiglie, convinti che solo uno sforzo corale di tutte le componenti possa garantire una tutela solidaristica per chi ne ha bisogno ed attivare la costruzione di basi solide per una ripresa economico e sociale anche nella nostra realtà provinciale”.