Circa 54 milioni di euro per investimenti nell’area nord della provincia colpita dal terremoto; 75 milioni di euro per la messa in sicurezza e il potenziamento dell’ospedale Policlinico di Modena. A queste risorse – provenienti da fondi europei e nazionali per la ricostruzione, per complessivi 129 milioni di euro – si aggiungono altri 14,7 milioni di euro di fondi extra-sisma che consentiranno di realizzare interventi di messa a norma e adeguamenti normativi in altri ospedali del territorio provinciale, la Casa della Salute di Modena e l’ammodernamento del sistema informativo aziendale e di attrezzature e tecnologie sanitarie.
E’ un piano straordinario che mette in campo complessivamente risorse per quasi 145 milioni di euro quello che le due Aziende sanitarie modenesi – Azienda Usl e Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – hanno presentato nei giorni scorsi alla Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena. Un piano caratterizzato dall’emergenza causata dal terremoto e, quindi, dall’urgenza di ripristinare al più presto la piena funzionalità delle strutture colpite, ma al tempo stesso coerente con le indicazioni fissate dalla programmazione sanitaria del Piano Attuativo Locale.
«E’ senz’altro un piano di investimenti del tutto eccezionale, come del resto è eccezionale la situazione che sta vivendo il nostro territorio in conseguenza degli eventi sismici di maggio – commentano Emilio Sabattini e Giorgio Pighi, copresidenti della Conferenza territoriale – anche se non era scontato né automatico che potessero concretizzarsi in tempi brevi risorse in grado non solo di ripristinare i danni causati dal terremoto, ma anche di potenziare e migliorare la qualità delle strutture, a cominciare dal Policlinico che sarà interessato da una profonda riqualificazione. Sull’area nord – sottolineano i presidenti della Ctss – gli investimenti sono rilevanti e consentono non solo di ripristinare in tempi celeri la piena funzionalità delle strutture ospedaliere, ma anche di avviare i progetti di potenziamento dei servizi territoriali, così come previsto dal Piano Attuativo Locale. Allo stesso tempo – aggiungono – il fatto che si siano finalmente sbloccate ulteriori risorse per quasi 15 milioni di euro, stanziate dalla Finanziaria 2008, consente di avviare progetti significativi sugli altri ospedali della rete e di avviare il progetto per la realizzazione della Casa della salute di Modena».
Area Nord – Dei 53,8 milioni di euro di investimenti previsti, i principali interventi – per un importo complessivo di 39 milioni di euro – riguardano il ripristino migliorativo di tutto il patrimonio immobiliare di proprietà dell’Azienda Usl: dall’ospedale di Mirandola (18 milioni) a quello di Carpi (10,6 milioni), dall’ospedale-Casa della Salute di Finale (5 milioni) alle altre sedi dei distretti di Mirandola e Carpi (per oltre 6 milioni di euro), in particolare a Concordia, Soliera, a Mirandola (Centro Servizi) e San Felice, dove la Rsa dovrà essere demolita e ricostruita. Altri 7,9 milioni di euro vanno invece a coprire le altre spese sostenute nell’area del sisma per la gestione dell’emergenza, come l’acquisto o affitto di beni e strutture, la predisposizione e gestione dei Punti Medici Avanzati e altre strutture provvisorie, il temporaneo bisogno di ulteriori professionisti, sanitari e non. «Senza dubbio si tratta di finanziamenti vitali per il ritorno ad una situazione di normalità dopo i pesanti danni subiti a seguito del terremoto. In questa occasione desidero però anche ribadire che in realtà gli interventi, in gran parte peraltro già realizzati o in fase di completamento, determineranno un ulteriore miglioramento della qualità dell’offerta complessiva, così come della sicurezza delle strutture stesse. Alla fine usciremo quindi da questa difficile situazione, con una rete delle strutture ospedaliere e territoriali migliorata nella sicurezza e nella qualità dell’accoglienza e delle condizioni di lavoro» ha commentato il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini.
Policlinico – Il programma di investimenti sul Policlinico di Modena prevede interventi per complessivi 74,8 milioni di euro finanziati in parte dal fondo di solidarietà dell’Unione Europea (14 milioni di euro), dai fondi per la ricostruzione e da altre fonti. Prevede interventi di consolidamento e finitura per 38,4 milioni di euro, oltre 30 milioni per nuove costruzioni, 1 milione e mezzo di euro per opere di demolizione, 1.2 milioni per il consolidamento del blocco ascensori e oltre 3 milioni per il ripristino delle facciate. Sono previste demolizioni per circa 17 mila metri quadrati di superficie (tra questi, il blocco del Poliambulatori) e nuove costruzioni per complessivi 11 mila (tra cui il nuovo dipartimento materno-infantile). «Per l’intero sistema sanitario modenese si apre uno scenario straordinariamente stimolante e, soprattutto, utile per la comunità modenese. Avremo l’opportunità di migliorare ancora la nostra capacità di risposta assistenziale anche attraverso il rafforzamento dell’integrazione tra strutture ospedaliere e con il territorio. La rimodulazione degli spazi non inciderà in alcun modo sull’attività sanitaria e di ricerca. Sarà un lavoro non privo di difficoltà, perché dovremo lavorare convivendo con i cantieri, ma sono ugualmente convinta che, con le competenze e la determinazione di cui disponiamo, sapremo ottenere i risultati auspicati» ha evidenziato Kyriakoula Petropulacos, direttore generale Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena.
Investimenti sul territorio – Come comunicato dalla Regione nei giorni scorsi, sono stati finalmente sbloccati i finanziamenti relativi ad investimenti già programmati sul territorio provinciale non colpito dal sisma, corrispondenti a quota parte di quanto già richiesto nel 2009 all’interno del “Programma straordinario di investimenti in sanità ex art. 20 della Legge 67/88 – IV fase, 2° stralcio”, per un totale di circa 14,7 milioni di euro, che l’Azienda Usl ha deciso di impiegare per il rinnovamento del parco attrezzature sanitarie (3 milioni di euro), per l’ammodernamento del sistema informativo aziendale (2 milioni) ed i restanti 10 milioni di euro per adeguamenti e migliorie del patrimonio immobiliare, tra cui l’adeguamento alla nuova normativa antincendio dell’ospedale di Castelfranco Emilia, la nuova casa della salute di Modena e ristrutturazioni e adeguamenti normativi per gli ospedali di Vignola e Pavullo.
LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI SEGUE LE LINEE DEL PAL FINALE, ENTRO IL 2013 SARA’ ATTIVA LA CASA DELLA SALUTE
Se da un lato i progetti legati alla ricostruzione portano a Modena ingenti risorse che consentiranno di ripristinare in modo pieno la funzionalità delle strutture danneggiate dal sisma, dall’altro la situazione generale del Servizio Sanitario dovrà fare i conti con un quadro che, per effetto delle manovre economiche adottate negli anni 2010-2011-2012, che producono effetti cumulativi pesanti a partire dal 2013, vede per la prima volta ridursi il finanziamento pubblico del Servizio Sanitario, mentre contemporaneamente i costi dei beni e servizi aumentano.
In tale contesto, le due Aziende sanitarie hanno definito nei giorni scorsi un aggiornamento della programmazione sanitaria provinciale approvata nell’ottobre 2011 con il Piano Attuativo Locale 2011-2013 (Pal), tenendo conto dell’attuale contesto che richiede forti azioni di razionalizzazione del sistema, da coniugare con il mantenimento e, quando necessario, il rafforzamento, della capacità di dare risposta ai bisogni di salute della popolazione.
Le innovazioni organizzative proposte rientrano nel solco della programmazione già tracciata dal Pal e costituiscono, quindi, un adeguamento in tempi più rapidi ai principi e agli obiettivi già previsti. Per quanto riguarda la Rete delle cure primarie viene confermato il piano strategico per le Case della Salute approvato nell’ottobre 2011 che vedeva l’attivazione entro il 2013 delle strutture di Fanano, Montefiorino, Pievepelago, Finale e Bomporto. La Casa della Salute di Finale comincerà a funzionare nell’anno in corso, come Casa della Salute piccola, nella parte già ripristinata dell’edificio dell’Ospedale di Finale, e contestualmente si condurranno gli interventi di consolidamento e ripristino della parte storica dello stesso complesso edilizio, per accogliere al termine dei lavori una Casa della Salute grande, nella quale troveranno collocazione tutte le funzioni sanitarie ambulatoriali presenti nel territorio di Finale e anche un nucleo di letti di lungoassistenza.
Nell’ambito della riorganizzazione dei servizi sanitari conseguente al sisma, nell’area nord della provincia, si sta valutando operativamente la possibilità di realizzare Case della Salute a Cavezzo, Concordia e Novi/Rovereto.
A tale rete si aggiungeranno le Case della Salute di Castelfranco Emilia e di Modena.
L’assistenza specialistica sarà riorganizzata attraverso la definizione di percorsi differenziati che riguardano l’accesso alle urgenze e al follow-up delle patologie croniche, prevedendo percorsi specifici per le urgenze garantite entro 24 ore dalla richiesta, per quelle da garantire entro 7 giorni e i percorsi di follow-up per le patologie croniche.
Altra novità riguarda la Rete delle Cure Palliative e della Terapia del Dolore con la definizione di 3 hospice in provincia, in ciascun area territoriale (Nord, Centro e Sud) con la funzione di accogliere malati sia di tipo oncologico che affetti da patologie cronico degenerative in fase avanzata. Anche la rete di Terapia del Dolore provinciale viene rafforzata e organizzata su 3 livelli di competenza: un primo a valenza territoriale; un secondo a valenza ospedaliera con tre centri Spoke in aree di competenza territoriale (Nord, Centro e Sud) e un terzo livello ospedaliero e inter-ospedaliero con funzione di centro Hub provinciale per assicurare le prestazioni specialistiche di alto livello.
Anche per la Rete dell’Emergenza Urgenza si prevede un rafforzamento dell’impegno e delle risorse sul territorio. A livello territoriale è stato definito un sistema a tre livelli che prevede équipe di base con soccorritori volontari, ambulanze con infermiere e auto-infermieristiche, auto-mediche ed elisoccorso dislocati in modo strategico sul territorio. Per quanto riguarda i Pronto Soccorso, fermo restando l’assetto dei due centri modenesi (Baggiovara e Policlinico), si ribadisce la funzione di struttura di I° livello a Carpi e Sassuolo e le sedi di Pronto Soccorso degli ospedali di Mirandola, Vignola e Pavullo. A Castelfranco, Finale e Fanano l’accesso H24 alle prestazioni delle cure sarà garantito attraverso l’organizzazione della Casa della Salute e dell’Ambulatorio di Continuità Assistenziale con il supporto di guardia medica e medici di base.
La rete ospedaliera vede la conferma dei principi generali con un modello che prevede l’invio del paziente alla struttura in funzione della complessità del caso. Tutti gli ospedali saranno organizzati per intensità di cura e assistenziale, con aree omogenee plurispecialistiche. Accanto alle 2 strutture che fungono da hub per le funzioni di alta complessità – Baggiovara e Policlinico – sono confermati quali ospedali di area Carpi e Sassuolo, che fungono da riferimento hub per gli ospedali geograficamente vicini. Sono previsti infine ospedali di prossimità – Pavullo, Vignola, Mirandola e Castelfranco – che garantiranno le necessità meno complesse e più diffuse.
Prosegue, infine, l’integrazione fra le due aziende sanitarie modenesi. Oltre a quello di emergenza e urgenza, sono già stati definiti 4 dipartimenti interaziendali fra Ausl e Policlinico: Malattie Cardiache e Vascolari, Medicina di Laboratorio; Diagnostica per immagini e Farmaceutico.