Non si può non appoggiare questa iniziativa. Proprio nel 2012 ricorreva il trentennale della “Rognoni-La Torre”, che introdusse per la prima volta nel codice penale la previsione del reato di “associazione di tipo mafioso” e l’istituzione di una commissione parlamentare di vigilanza. Una legge fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata ma solo un primo passo. Lo stesso La Torre l’aveva definita incompleta, a causa della gravità del radicamento delle mafie sul territorio, e aperta al contributo delle forze politiche e della società che vogliono impegnarsi in questa battaglia. Ad oggi i beni sequestrati alle mafie sono 82.654, di cui solo 27.845 hanno avuto una destinazione (rilevazione Min. Giustizia al 30.09.2011). Per beni intendiamo sia gli immobili, che le aziende. Questa proposta di legge è particolarmente interessante perché incide su alcune delle difficoltà più sentite nel recupero delle aziende confiscate, come il problema del credito bancario necessario a riqualificare le aziende. Inoltre salvaguarda l’interesse pubblico recuperando non solo un’azienda che funziona ma sopratutto regolarizzandone i profitti, mettendola in sicurezza e salvando anche i posti di lavoro. Così che la lotta alla criminalità organizzata possa diventare anche un’opportunità economica per lo stato e di lavoro per i cittadini. Sicuramente come Italia Dei Valori ci impegneremo per fare più pubblicità possibile a questa raccolta firme e ci impegneremo attivamente per contribuire. Non ci resta che ringraziare i promotori e sollecitare le istituzioni locali a prendere parte attiva nella raccolta firme seguendo l’esempio della mozione presentata ieri al consiglio comunale di Modena.
(Fabio Prandini, Italia dei Valori Provincia Modena)